Bologna 2014. Vermeer "la ragazza con l'orecchino di perla".


Siamo venute a Bologna per ammirare uno dei quadri più famosi al mondo "la ragazza con l’orecchino di perla" del 1665 circa, piccolo capolavoro di  Vermeer che, insieme ad altre 36 opere, visiteremo nelle sale di Palazzo Fava affrescate dal Carracci. 
Giunto a Bologna, dal museo che lo ospita all’Aia, il quadro è diventato un pretesto per visitare la bella città, scoprirne il fascino e gustarne la buona cucina.

 "la ragazza con l’orecchino di perla" 
 I I portici di San Luca e il Santuario sullo sfondo.

I portici di San Luca e il Santuario sullo sfondo.


”Andiamo a piedi al Santuario della Madonna di San Luca!… 
L' Arco del Meloncello.
Il portico coperto e pavimentato sale fino al santuario di San Luca, intervallato da quindici cappelle con le pareti dipinte da raffigurazioni dei Misteri del Rosario, quattro chilometri di porticato che, con le sue oltre 666 arcate, il numero del diavolo, è il più lungo al mondo e, insieme a tutti  i portici della città, candidato nel 2019 a divenire Patrimonio Mondiale UNESCO.

L'edificio attuale, dallo stile dominante barocco, è del 1765, inaugurato dopo 42 anni di lavori.


L'edificio attuale è del 1765, inaugurato dopo 42 anni di lavori.

Il Santuario è una costruzione con una cupola e lo stile dominante è il barocco. 

L'icona della Madonna è incorniciata di bronzi dorati,  e dal 1625 l'immagine è ricoperta da una lastra d'argento che lascia scoperti solo i volti. 
Dall'alto del tetto dei Portico di San Luca, il panorama della città di Bologna. 

Oggi..lasagne e tagliatelle.

"Piazza delle Sette Chiese" una bella piazza triangolare racchiusa da antichi palazzi. 
La basilica di Santo Stefano in Piazza "delle sette chiese" è un complesso di edifici di culto di Bologna. Delle sette chiese di Bologna originarie oggi rimangono solo quattro edifici che riproducono i luoghi Santi di Gerusalemme, di diversa epoca, e soltanto una nel VIII secolo ha portato il nome di Santo Stefano successivamente modificata in Santo Sepolcro. La tradizione vuole che sia stata edificata la prima chiesa, quella del Santo Sepolcro, da san Petronio vescovo a Bologna tra il 431 e il 450, che venne sepolto proprio all’interno di questa chiesa. 
La basilica di Santo Stefano è un complesso di edifici di culto di Bologna. Si affaccia sull'omonima piazza ed è conosciuto anche come il complesso delle "Sette Chiese". Ha la dignità di basilica minore.




La Chiesa del S. Sepolcro e il Cortile di Pilato. 
 Uscendo dalla chiesa del Santo Sepolcro, si attraversa il Cortile di Pilato così chiamato per ricordare il luogo dove fu condannato Gesù e al centro del quale, spicca il 'catino di Pilato', che ricorda l'episodio in cui il governatore romano si 'lavò le mani'.

  

Il cortile di Pilato è delimitato a destra e a sinistra da due porticati in stile romanico con colonne cruciformi. Poco dopo una cappella che ha, al centro di una finestra, su una colonna, un gallo di pietra risalente al XIV secolo, chiamato “Gallo di S. Pietro”, per ricordare il rinnegamento da parte di Pietro.


Il Chiostro e la Cappella della Benda, del sec. XVI, che custodisce le più preziose reliquie, tra le quali la Benda della Madonna.


La cappella dei Bersaglieri posta nella chiesa di Santo Stefano.


Interno della chiesa del Santo Sepolcro, al centro si trova un'edicola che custodiva le reliquie di San Petronio, qui rinvenute nel 1141. La porticina del Sepolcro viene aperta una settimana l'anno, dopo la celebrazione della messa di mezzanotte di Pasqua, alla presenza dei Cavalieri del Santo Sepolcro.


La chiesa attigua, dei Santi Vitale ed Agricola, risale al IV secolo e conserva i sarcofagi dei due martiri.   Ristrutturata ed ingrandita, la forma attuale dal sec, XII) è quella che ha mantenuto più delle altre i caratteri romanico-lombardi originari. 


La Chiesa dei ss. Vitale ed Agricola è a tre navate divise da colonne semplici alternate a colonne quadrilobate.  
L’altare principale è addossato alla parete di fondo secondo la liturgia prima del concilio, quando il celebrante dava le spalle ai fedeli durante le celebrazioni.

I portici di Bologna sono stati costruiti per gli studenti.  L’Università, dopo la sua fondazione alla fine dell’anno Mille cominciò ad attirare studenti e professori, e servivano case. Così gli abitanti iniziarono ad ampliare i piani alti e i soffitti usando dei prolungamenti di travi di sostegno, come fossero mensole, sulle quali costruire stanze nuove. Delle sporgenze con aggiunta di colonne per impedire che questi “abusi edilizi”  crollassero al suolo. 
I portici di Bologna sono il luogo del ritrovo, dello shopping ma anche dei locali, le vie dei musei e delle gallerie d’arte. Sono l’ombrello sotto il quale ripararsi quando piove ma anche il posto ideale per cercare refrigerio durante le afose giornate estive.


                    I portici di Bologna.

Via Santo Stefano e sullo sfondo la Torre Degli Asinelli.


Una bella e maestosa doppia scalinata monumentale che porta al piccolo parco della Montagnola, chiamata Scalinata del Pincio, ricordando molto vagamente quella del Pincio a Roma, del 1896,  antica più di 120 anni, una scala monumentale, con numerosi bassorilievi, lampioni e candelabri, terminata nel 1896, venne inaugurata dal re Umberto I e dalla regina Margherita.
La parte centrale è formata da due fronti sovrapposti, con in cima una terrazza panoramica accessibile dalle scalinate laterali.
 
Alla base al centro sta la ”Fontana della Ninfa e del Cavallo Marino”, incastonata in una una conchiglia. rappresenta una ninfa assalita da una piovra e tratta in salvo da un cavallo marino. Verrà soprannominata dai bolognesi ”la moglie del Gigante", cioè del Nettuno della piazza omonima.

Dalla via Rizzoli, le due torri più importanti di Bologna sono quella degli Asinelli e la Garisenda. 
La Torre degli Asinelli venne costruita nel 1119 dall’omonima famiglia che la utilizzò per scopi militari e nel 1448 la torre venne dotata di una rocchetta per accogliere i soldati di guardia.
 Attualmente gli archi del portico della rocchetta ospitano alcune botteghe di artigiani. 

Dopo aver percorso i 498 gradini della scalinata interna una struttura totalmente in legno, siamo arrivate fino alla cima della Torre degli Asinelli  97,20 metri di altezza, che permette di vedere il panorama della città rossa . 
  La Torre Garisenda alta 47 metri non è visitabile.


Panorama dalla torre degli Asinelli sul Centro di Bologna con le numerose torri Medievali. Al centro a sinistra, la Torre Altabella, a destra, la Torre Coronata.

Panorama dalla torre degli Asinelli sul Centro di Bologna la chiesa di San Petronio.


Portici via del Musei.

Piazza Maggiore o Piazza Grande, il cuore pulsante di Bologna,  è il centro della vita civile e religiosa di Bologna.








Sosta pranzo, oggi affettato con la Mortadella di Bologna.


Via Orefici, pieno centro di Bologna, si respira aria di primavera,  perché gli alberi sono in fiore e colorano la strada.


 La fioritura dei ciliegi a due passi da piazza Maggiore in  via Orefici.


Gli artisti di strada con strumenti di amplificazione si esibiscono  agli angoli delle strade di Bologna.


Il giardino del nostro Hotel di Bologna.

Il giardino del nostro Hotel di Bologna.


Canale delle Moline. Anche Bologna ha una “piccola Venezia”, dotata di canali che si snodano fra le abitazioni.

 Canale delle Moline. La “piccola Venezia” di Bologna. 
   Canale delle Moline. La “piccola Venezia” di Bologna.                            

                             
    I "Turtléin" i tortellini, meraviglioso piatto della tradizione bolognese, sono un'eccellenza italiana invidiata ed imitata in tutto il mondo, un primato di cui i bolognesi vanno particolarmente fieri.

Vista dell'entrata del museo.
Il Museo Civico Archeologico di Bologna si trova nel quattrocentesco Palazzo Galvani, l'antico “Ospedale della Morte” si affaccia verso Piazza Maggiore e verso il lato orientale della Basilica di San Petronio. Fu inaugurato il 25 settembre 1881 e fu destinato ad ospitare, gli oggetti delle antiche collezioni universitarie e comunali, e una enorme quantità di rinvenimenti archeologici, cronologicamente distribuiti tra la prima età del Ferro e l’epoca romana, venuti alla luce nel centro urbano di Bologna e nel suo territorio. 


Le tre tombe dei Glossatori della Scuola bolognese.  Conservano le spoglie di alcuni importanti professori di quello che nel Medioevo veniva chiamato lo studium, cioè l'Università, che a Bologna era rinomato  per l'insegnamento della Giurisprudenza. Erano detti glossatori perché commentavano i testi di diritto romano.
La basilica di San Francesco, una delle più antiche di Bologna, è la prima chiesa intitolata al Santo dopo quella di Assisi. Questa chiesa è il primo esempio in Italia di gotico francese. Ancora oggi non si sà  chi abbia progettato questa chiesa.

               La basilica di San Francesco.

La navata centrale e la pala marmorea dell'altare maggiore. 









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