Firenze 2024.

I giardini della Fortezza da Basso, in Viale Filippo Strozzi, che dalla stazione di Santa Maria Novella  incontravamo tutti i giorni per raggiungere il nostro B&B a Firenze.

Fortezza da Basso, in Viale Filippo Strozzi.
La Basilica di Santa Maria Novella fu la prima delle grandi basiliche fiorentine e primo edificio gotico di grandi dimensioni, la sua costruzione fu iniziata dai Domenicani poco dopo il 1240, terminata nel 1357 e consacrata nel 1420.
Basilica di Santa Maria Novella. 
Basilica di Santa Maria Novella. 
Basilica di Santa Maria Novella. 
Basilica di Santa Maria Novella. 
Basilica di Santa Maria Novella. 
È stato possibile visitare tutta la chiesa, comprese le cappelle affrescate, la Sagrestia ed il cimitero degli Avelli. 
Il Crocifisso di Giotto si trova al centro della navata centrale, una vera crocefissione di Cristo sulla croce di legno. Quest'opera giovanile di Giotto (1288-89) mostra tutta la sua maestria nell'ombreggiare e movimentare il corpo di Cristo.
Il Crocifisso di Giotto. 
Opera giovanile di Giotto (1288-89).
Il Crocifisso di Giotto si trova al centro della navata centrale, una vera crocefissione di Cristo sulla croce di legno. 







Nel transetto orientale (destro), tra la cappella Bardi e la Cappella Maggiore (o Tornabuoni) si trova la Cappella di Filippo Strozzi.




Nel transetto orientale (destro), tra la cappella Bardi e la Cappella Maggiore (o Tornabuoni) si trova la Cappella di Filippo Strozzi.
Cappella di Filippo Strozzi, affreschi di Filippino Lippi, San Filippo scaccia il dragone dal tempio di Hierapolis.
La Cappella Maggiore.
Dietro l’altare maggiore, si trova la Cappella Tornabuoni, una ricca famiglia fiorentina.
La Cappella Tornabuoni è intitolata sia alla Vergine Maria, a cui è dedicata la chiesa le scene sulla sinistra, sia a San Giovanni Battista le scene sulla destra. 
Gli affreschi sono opera di Domenico Ghirlandaio e della sua bottega, nella quale fu apprendista il giovane Michelangelo
Gli affreschi raffigurano scene tratte dalla vita della Vergine Maria e di San Giovanni Battista e furono realizzati da Domenico Ghirlandaio e dai maestri della sua bottega, tra il 1485 e il 1490.
Gli affreschi raffigurano scene tratte dalla vita della Vergine Maria e di San Giovanni Battista e furono realizzati da Domenico Ghirlandaio e dai maestri della sua bottega, tra il 1485 e il 1490.
Gli affreschi raffigurano scene tratte dalla vita della Vergine Maria e di San Giovanni Battista e furono realizzati da Domenico Ghirlandaio e dai maestri della sua bottega, tra il 1485 e il 1490.
Il grande leggio chiamato "badalone" era posto nel centro ove venivano messi i grandi libri (antifonari, corali) per la recita.
Il grande leggio chiamato "badalone".
La cappella maggiore Tornabuoni.
La cappella Tornabuoni è la cappella maggiore della basilica. Contiene uno dei più vasti cicli di affreschi di tutta la città, realizzato da Domenico Ghirlandaio e Bottega dal 1485 al 1490.
La Cappella Maggiore.
All'interno dell'altare maggiore, si trova il Crocifisso del Giambologna, e diversi affreschi di Domerico Ghirlandaio, a cui si crede abbia collaborato anche un giovane Michelangelo, raffiguranti scene della Vita della Vergine e di San Giovanni.
 Il Crocifisso del Brunelleschi del 1410-15, è una scultura in legno conservata nella cappella Gondi.


Cappella Rucellai, dedicata a santa Caterina d'Alessandria.

Gli affreschi, scoperti recentemente, sono stimati del secondo '300.

Gli affreschi, scoperti recentemente, sono stimati del secondo '300.

La Cappella Strozzi di Mantova.
 La Madonna con Bambino o San Giovanni e San Filippo entrambe disegnate da Filippino Lippi.



 Il grande orologio dipinto di Scuola fiorentina del XVIII secolo, con due distici di Agnolo Poliziano.


La Sagrestia. Giovanni della Robbia, lavabo, 1498-99.



Giovan Battista Perini, angelo annunciante, 1693.

Gli arredamenti della sagrestia.









Trinità del Masaccio.

Cappella a destra. Filippino Lippi - San Giovanni Evangelista resuscita Druisana.


Dopo aver visitato la Basilica di S.Maria Novella, l'itinerario museale continua negli ambienti e nei chiostri del convento. Il più antico dei chiostri del Convento di S.Maria Novella, è il Chiostro dei Morti.
Monumento sepolcrale del beato Alessandro Capocchi.
Durante le varie epoche hanno trovato posto nelle cappelle numerose lastre tombali.
Tra le cappelle poste in questo chiostro dei morti si trovano la Cappella di S.Paolo,  la Cappella di Sant'Anna, la Cappella di Sant'Antonio Abate.

La Cappella di S.Paolo,  la Cappella di Sant'Anna, e la Cappella di Sant'Antonio Abate.


chiostro dei morti. Cappella dell'Annunciazione: Crocifissione (Andrea Orcagna e aiuti  del 1340/1347.
Cappellone degli Spagnoli.
Intorno all'arco della scarsella è dipinta La Passione, Andata al Calvario, Crocifissione, Discesa al Limbo.
Gli affreschi del Cappellone degli Spagnoli.  
S.Tommaso d'Aquino: il Trionfo della Dottrina Cristiana. 
La cappella è magnificamente decorata dagli affreschi di Andrea Bonaiuto che raffigurano la passione di Cristo, la morte e la resurrezione. 
Cappellone degli Spagnoli. Regno dei cieli. La Chiesa Militante e Trionfante.
bifora del Cappellone degli Spagnoli.
Cappellone degli Spagnoli. La Chiesa Militante e Trionfante.
Navicella di Pietro.
                                    Martirio di S.Pietro.
Il chiostro verde venne costruito a metà circa del XV secolo.
Il chiostro verde venne costruito a metà circa del XV secolo.
Il Grande Chiostro.


Il chiostro deve il suo nome "Verde" al colore predominante "a sugo d'erbe e terra verde") del ciclo di affreschi quattrocenteschi di Paolo Uccello che decora le altre gallerie.




Il Chiostro Grande è il più grande chiostro di Firenze, venne costruito tra il 1340 e il 1360. Sui pilastri si trovano gli stemmi delle famiglie fiorentine che contribuirono al finanziamento della costruzione.
Decorano il chiostro 52 lunette affrescate con Storie evangeliche (sottarchi degli angoli), Storie dei Santi domenicani e ritratti di esponenti illustri della comunità domenicana di S.Maria Novella.
Il Chiostro Grande è il più grande chiostro di Firenze, venne costruito tra il 1340 e il 1360. 
Alle pareti, busti di Profeti e Santi (dall'arcone della Cappella Maggiore della basilica 
 Andrea Orcagna e bottega - 1340/344

Parete orientale della Cappella degli Ubriachi: arma della famiglia Umbriachi (oca bianca con croce).
Lastra tombale con arma della famiglia Umbriachi.
La creazione degli animali / La creazione di Adamo
 in basso: Il Paradiso terrestre / La creazione di Eva / Il peccato originale. Paolo Uccello - 1431/1446
Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il beato Giovanni da Salerno (attr. allievo di Agnolo Gaddi - 1369/1396)
Refettorio. Ultima Cena (Plautilla Nelli - metà del XVI sec.)
Ultima Cena. Alessandro Allori - 1584, detto il Bronzino.
Affreschi del ciclo Storie della Genesi di Paolo Uccello - 1431/1446)
Affreschi del ciclo Storie della Genesi di Paolo Uccello - 1431/1446)
Affreschi del ciclo Storie della Genesi di Paolo Uccello - 1431/1446)

Usciti dal Refettorio si percorre il quattrocentesco Chiostrino di Padre Dati.
S.Domenico che resuscita Napoleone Orsini (Ranieri del Pace - 1716)
Miracolo del libro di S.Domenico salvato dalle fiamme (Ranieri del Pace - 1716)


Panorama di Firenze.
Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.


Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
Panorama di Firenze.Vista da Piazza Michelangelo.
La piazza, dedicata al grande artista rinascimentale Michelangelo, presenta le copie di alcune sue famose opere conservate a Firenze: il David e le quattro allegorie delle Cappelle Medicee di San Lorenzo. Queste copie sono realizzate in bronzo, mentre gli originali sono tutti in marmo bianco.
La piazza, dedicata al grande artista rinascimentale Michelangelo, presenta le copie di alcune sue famose opere conservate a Firenze: il David e le quattro allegorie delle Cappelle Medicee di San Lorenzo. Queste copie sono realizzate in bronzo, mentre gli originali sono tutti in marmo bianco.
La scalinata in travertino bianco progettata da Giuseppe Poggi dove sorge la Basilica di San Miniato al Monte. Secondo Giacobbe “la Porta del Cielo”, con la facciata in romanico fiorentino in marmo bianco e verde.
La scalinata in travertino bianco progettata da Giuseppe Poggi dove sorge la Basilica di San Miniato al Monte. Secondo Giacobbe “la Porta del Cielo”, con la facciata in romanico fiorentino in marmo bianco e verde.
Basilica di San Miniato al Monte.
Basilica di San Miniato al Monte.
Il sagrato della basilica si raggiunge salendo una scalinata che passa attraverso il Cimitero delle Porte Sante.
Il panorama di Firenze da San Miniato al Monte, con il Cimitero delle Porte Sante.
Una parte del cimitero accanto alla scalinata che porta alla basilica, sulla destra, è occupato da alcuni dei monumenti più prestigiosi, ora coperti perchè in ristruttutazione, Spadolini, Cecchi Gori... 
Il cimitero si snoda sul bastione michelangiolesco attorno a San Miniato. Il lato panoramico (piazzale Galleria, piazzale Fontana), accanto alla scalinata che porta alla basilica, è occupato da alcuni dei monumenti più prestigiosi, mentre la parte più antica si trova sul retro della basilica, con le sepolture ottocentesche, che si trovano ai lati dei perpendicolari viali Coveri e Longinotti.
Tomba di Franco Zeffirelli.
Tomba di Franco Zeffirelli, con rose fresche.
Tomba di Franco Zeffirelli, con rose fresche.
la Basilica di San Miniato al Monte.

Il Cimitero delle Porte Sante è un camposanto monumentale realizzato nella seconda metà dell'Ottocento ai piedi della Basilica di San Miniato al Monte.

Alimondo Ciampi– Firenze, 8 dicembre 1939, è stato uno scultore italiano.




Il Cimitero delle Porte Sante è un camposanto monumentale.
Il Cimitero delle Porte Sante è un camposanto monumentale.
Il Cimitero delle Porte Sante è un camposanto monumentale.
Sullo sfondo a destra, una Cappella costruita in stile neo-bizantino. Questo piccolo edificio, modello bizantino, vinse premi e mezioni su importanti riviste di architettura.
Il Cimitero delle Porte Sante è un camposanto monumentale.
Il Cimitero delle Porte Sante è un camposanto monumentale.
Basilica di San Miniato al Monte.
Basilica di San Miniato al Monte.
Basilica di San Miniato al Monte.
Basilica di San Miniato al Monte.
Basilica di San Miniato al Monte. Interno.
Il bellissimo pavimento della navata centrale riporta la data 1207 ed ha decorazioni di forme e aspetti di animali:, vegetali e una grande ruota dello Zodiaco, affine al Battistero di San Giovanni.
Nella navata centrale, tra le due scale che portano al presbiterio, si trova la Cappella del Crocifisso, un tempietto dalle forme classiche, finanziato da Piero de' Medici detto il Gottoso e progettato da Michelozzo di Bartolomeo nel 1448.



Affreschi delle volte della cripta di Taddeo Gaddi - 1341.
Il pavimento delle navate laterali è costellato di lastre tombali.
In fondo alla navata centrale, tra le due scale che portano al presbiterio, si trova la Cappella del Crocifisso, un tempietto dalle forme classiche, finanziato da Piero de' Medici detto il Gottoso e progettato da Michelozzo di Bartolomeo nel 1448.
Cappella del Cardinale di Portogallo.
La pala d'altare raffigurante i Santi Vincenzo, Giacomo ed Eustachio fu dipinta da Antonio e Bernardo del Pollaiolo. L'opera è stata sostituita oggi nella cappella da una copia, mentre l'originale si trova alle Gallerie degli Uffizi.
Nella navata sinistra, S.Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria di Anonimo fiorentino del  XIV sec.
Nella navata sinistra, la Crocifissione di Cristo di Mariotto di Nardo - 1410/1420)
fonte battesimale


Il soffitto è a capriate lignee stuccate con riferimenti paleocristiani, che vennero realizzate da maestranze lombarde.
Navata destra: primo S.Cristoforo (Anonimo fiorentino - XIII sec.)

Le Rampe, opera monumentale che a Firenze collega il lungarno con Piazzale Michelangelo, il belvedere più importante della città. fino alla Torre San Niccolò.
Costruito in età Romana, il Ponte Vecchio di Firenze è il più antico ponte della città ed uno tra i più famosi ponti del mondo, noto anche per le sue botteghe di orafi.

Il Ponte Vecchio visto dal Ponte al Grazie.




Ponte Vecchio e il Corridoio Vasariano sulla destra.
Ponte Vecchio e il Corridoio Vasariano sulla destra.
Uno dei sei ponti storici di Firenze, il Ponte Vecchio ha una storia che risale ai tempi dei romani, quando era l'unico mezzo per attraversare il tortuoso fiume Arno. 
Il ponte attualmente comprende tre ampi archi che sostengono un passaggio coperto fiancheggiato da negozi e caffetterie.

Costruito in età Romana, il Ponte Vecchio di Firenze è il più antico ponte della città ed uno tra i più famosi ponti del mondo, noto anche per le sue botteghe di orafi.

Piazza della Signoria, vero e proprio centro del potere e delle vicende più importanti della storia fiorentina fin dall’epoca romana è un vero concentrato di opere d’arte.
Il cuore della piazza della Signoria è la sede del potere civile, Palazzo Vecchio (realizzato in più epoche fu anche dimora della famiglia Medici fino all’acquisto di Palazzo Pitti) ancora oggi sede del Comune di Firenze, la Loggia della Signoria diventata dal’500 una galleria di opere d’arte di grande prestigio (da Talenti a Giambologna a Cellini).
Piazza della Signoria.
Piazza della Signoria. La bellissima  fontana del Nettuno, il monumento equestre di Cosimo I, il David di Michelangelo (l’originale è nella Galleria dell’Accademia) e i grandi palazzi, che la delimitano, di epoche diverse che completano l’armonia di questa piazza dalla forma molto particolare.

Piazza della Signoria. La bellissima  fontana del Nettuno, il monumento equestre di Cosimo I, il David di Michelangelo (l’originale è nella Galleria dell’Accademia) e i grandi palazzi, che la delimitano, di epoche diverse che completano l’armonia di questa piazza dalla forma molto particolare.

La bellissima  fontana del Nettuno, il monumento equestre di Cosimo I, il David di Michelangelo (l’originale è nella Galleria dell’Accademia) e i grandi palazzi, che la delimitano, di epoche diverse che completano l’armonia di questa piazza dalla forma molto particolare.



 Piazza della Signoria, il monumento equestre di Cosimo I.

 Piazza della Signoria, il monumento equestre di Cosimo I.
Il 9 giugno del 1595, al centro dell'area a sinistra di Palazzo Vecchio, la "bella e meravigliosa statua del serenissimo granduca Cosimo a cavallo, fatto dalla dotta mano del cav. Gian Bologna" fu inaugurata. La scultura in bronzo, che mostra il Granduca a cavallo, fu la prima scultura equestre di grandi dimensioni eretta a Firenze, posta su una poderosa base in marmo decorata sui quattro lati. Tre rilievi in bronzo ricordano episodi salienti della vita politica del Granduca: Il Senato toscano conferisce a Cosimo il titolo di Duca, Pio V offre a Cosimo le insegne granducali, L'entrata in Siena del nuovo Signore. Mentre, come decorazione del quarto lato, Ferdinando fece scrivere un'epigrafe dedicata al glorioso padre.



 Loggia di Lanzi a Firenze.

Leone di sinistra, di Flaminio Vacca.

Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini.

Patroclo e Menelao, arte romana. Menelao che sorrege il corpo di Patroclo

Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini.

"Il ratto di Polissena" di Pio Fedi (1816-1892), eseguita nel 1866, esposta nella Loggia di Lanzi a Firenze.


Michelangelo, David (replica, La scultura originale del David è nella Galleria dell'Accademia), Piazza della Signoria, Firenze 

L'Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1533) si trova accanto al David e rappresenta la vittoria con la forza e l'astuzia contro i malvagi, in una simbologia tratta dalle Dodici fatiche. La scultura doveva essere in un primo momento realizzata da Michelangelo, ma per i suoi continui impegni fu invece affidata a Baccio Bandinelli, il quale tentò di emulare lo stile poderoso del David senza però riuscirsi, e guadagnandosi molte aspre critiche ed una brutta fama (di invidioso) giunta fino ai giorni nostri.

il primo cortile, al quale si accede dal portone principale su piazza della Signoria, fu progettato nel 1453 da Michelozzo. Nel 1565, in occasione delle nozze tra Francesco I de' Medici, figlio di Cosimo I, e Giovanna d'Austria, sorella dell'imperatore Massimiliano II, il cortile venne trasformato ed abbellito in un esuberante stile manierista su progetto di Giorgio Vasari.Al centro, in sostituzione dell'antico pozzo, venne eretta una fontana in porfido da Battista del Tadda e Raffaello di Domenico di Polo, su disegno di Vasari e con la collaborazione probabile di Bartolomeo Ammannati. Poggiante su un ampio basamento ottagonale, con gli ultimi due gradini rotondi, ha una colonnina di porfido che regge una vasca marmorea. Sulla fontana venne collocata nel 1557 la più antica statua bronzea del Putto con delfino di Andrea del Verrocchio (1470 circa), spostata dal 1959 al secondo piano del palazzo e sostituita nel cortile da una copia



Entrando nel Cortile della Dogana (secondo cortile di Palazzo della della Signoria) dal portone di via della Ninna salendo una scalinata troviamo sulla sinistra una fontana alla quale due leoni in pietra prestano la guardia. Se guardate attentamente la foto è visibile sulla nostra sinistra una griglia attraverso la quale, sbirciando dentro, è possibile scorgere un piccolissimo, buio,  recesso ed una porticina che già conosciamo bene. E' qui vicino che era esposta la Banderuola della Torre d'Arnolfo fino ad un paio di anni fa.

La PIETÀ (2021) di Francesco Vezzoli entra a far parte della collezione permanente del Comune di Firenze. L’imponente scultura raffigurante un monumentale leone rampante novecentesco installato su un basamento antico, intento a stritolare tra le fauci una testa romana del II secolo d.C, è stata collocata all’interno del terzo cortile, detto cortile nuovo, già previsto dal Vasari ed eseguito da Bartolomeo Ammanati e Bernardo Buontalenti a conclusione dell'ampliamento verso via dei Gondi e via dei Leoni, anche cortile dell’anagrafe.



Portico della Galleria degli Uffizi su progetto del Vasari, Firenze

In via dei Georgofili l’Albero della Pace
13 settembre 2021
Opera d’arte per ricordare l’attentato del 27 maggio 1993
Un olivo in bronzo per ricordare la strage dei Georgofili e testimoniare la volontà di rinascita di allora ma anche di oggi. L’opera, un pezzo unico realizzato dal maestro Andrea Roggi, è stata svelata oggi durante la cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco Dario Nardella, gli assessori alla cultura della memoria e alla toponomastica Alessandro Martini e alla cultura Tommaso Sacchi. Presenti anche il presidente dell’Accademia dei Georgofili Massimo Vincenzini, il presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime della strage dei Georgofili Luigi Dainelli, il presidente del consiglio Luca Milani, oltre ovviamente all’artista e a Maria Oliva Scaramuzzi, figlia di Franco Scaramuzzi già presidente dell’Accademia dei Georgofili grazie al cui interessamento l’opera è stata realizzata per andare a sostituire la pianta di olivo sofferente per la collocazione non idonea. 
L’Albero della Pace è una scultura di bronzo con base in travertino. L’opera, alta 4,40 metri, è stata realizzata con la tecnica della fusione a cera persa, fusione dinamica e patina a fuoco. Si tratta di un pezzo unico. 

Nel 1901 fu inaugurato sul Ponte un busto di Benvenuto Cellini, famoso orafo del XVI secolo, in occasione del quarto centenario della sua nascita.
caratteristica tipica è il fatto di essere un ponte abitato, per cui il passaggio fiancheggiato da due file di botteghe artigiane, ricavate in antichi portici poi chiusi, che lo hanno reso famoso, come se si trattasse del proseguimento della strada. Le botteghe di Ponte Vecchio si affacciano tutte sul passaggio centrale, ciascuna con un'unica vetrina chiusa da spesse porte in legno, e spesso presentano un retrobottega costruito a sbalzo sul fiume e sostenuto da beccatelli (o "sporti").
Al centro del ponte le botteghe si interrompono per aprirsi a due vedute del fiume, a monte grazie al loggiato su cui poggia il corridoio vasariano, a valle tramite uno slargo che ospita il monumento in bronzo e marmo allo scultore e orafo Benvenuto Cellini di Raffaello Romanelli (1900) con basamento di Egisto Orlandini.
Acquistato nel 1550 da Cosimo I de’Medici e dalla moglie Eleonora di Toledo per trasformarlo nella nuova residenza granducale, Palazzo Pitti diventò ben presto il simbolo del potere consolidato dei Medici sulla Toscana. Reggia di altre due dinastie, quella degli Asburgo-Lorena (successori dei Medici dal 1737) e dei Savoia, che lo abitarono in veste di reali d'Italia dal 1865, Palazzo Pitti porta ancora il nome del suo primo proprietario, il banchiere fiorentino Luca Pitti, che alla metà del Quattrocento lo volle edificare – forse su disegno di Brunelleschi – al di là dell’Arno, ai piedi della collina di Boboli.Attualmente è sede di cinque diversi musei: il Tesoro dei Granduchi e il Museo delle Icone Russe, con la Cappella Palatina, al pianterreno, la Galleria Palatina e gli Appartamenti Imperiali e Reali al piano nobile del Palazzo, la Galleria d'Arte Moderna e il Museo della Moda e del Costume al secondo piano.



La Basilica di Santo Spirito è uno dei luoghi più suggestivi di Firenze. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Arno ed è stata progettata da Filippo Brunelleschi. Da sempre, sin dal suo insediamento, è retta dai Frati dell’Ordine di Sant’Agostino. Al suo interno si trovano opere dei più famosi artisti fiorentini, primo fra tutti il Crocifisso ligneo del giovane Michelangelo.
La Basilica di Santo Spirito offre uno dei percorsi più suggestivi tra tutte le chiese italiane. Al suo interno, è possibile rivivere la bellezza frutto dei più famosi artisti fiorentini e non solo. Uno degli artisti che ha maggiormente contribuito alla maestosità della chiesa fu Michelangelo, che durante il suo percorso di studi giovanili ricevette la possibilita di godere dello splendore della basilica fino a trarne ispirazione per una delle sue opere piu  significative, il crocifisso ligneo. L’esperienza offerta dagli Agostiniani apre le porte dell’anima e della mente a una crescita sia spirituale che culturale. Varcando le porte della basilica l’occhio si riempie di stupore. Osservando l’architettura rinascimentale, con le sue colonne in pietra serena decorate con capitelli corinzi, natura e struttura si manifestano in perfetto equilibrio. Le volte a vela che fermano l’occhio in una prospettiva snella e armoniosa, lo spazio visivo che dilata apparentemente la misura delle navate, trasmettono una sensazione di liberta e pace. L’architettura di Brunelleschi non definisce una linearità di esperienza: gli assi e le prospettive esistenti consentono diverse possibilita  di scelta all’osservatore, permettendogli di vagare libero e diventare un tutt’uno con l’ambiente circostante. La creazione di un proprio percorso visivo lascia libertà allo spazio soggettivo, particolarità della struttura che consente all’individuo di vivere ogni volta un’esperienza differente.



















Galleria dei Prigioni.
Lungo il corridoio Galleria dei Prigioni del museo si possono ammirare “Lo Schiavo giovane”, lo “Schiavo che si desta”, lo “Schiavo barbuto” e “Atlante”, del 1519 e del 1534 circa. 
David di Michelangelo.
Il David di Michelangelo è il capolavoro della Galleria dell’Accademia, e al contempo una delle statue più famose al mondo. Sin dal 1873 si trova all’interno di una sala in cui è l’unica protagonista.
 Il David fu realizzato da Michelangelo tra il 1501 e il 1504, ed è uno dei simboli sia del Rinascimento che di Firenze.  
Il compenso che ricevette Michelangelo per la realizzazione, durata tre anni, fu di 400 fiorini. 
Il David  è un capolavoro di Michelangelo, cominciata nel 1501, scolpita nel marmo rappresenta la figura biblica di David, che uccide il gigante Golia con una pietra lanciata da una fionda.
Il David di Michelangelo è uno dei simboli del Rinascimento.


La tensione di questo giovane pastore davanti al suo terribile nemico venne rappresentata da Michelangelo con particolari come un'espressione intensa nei suoi occhi, una contrazione precisa dei muscoli che mostravano le vene in rilievo, dove sembrerebbe che il sangue scorra ancora.






La Galleria dell'Accademia ospita la statua più famosa del mondo: il David di Michelangelo. Una straordinaria scultura di grandi dimensioni realizzata all'inizio del XVI secolo che riflette la grande conoscenza dell'anatomia umana e del corpo maschile da parte dell'artista rinascimentale. Realizzata in marmo bianco, questa statua rappresenta l'eroe biblico prima della battaglia e trasmette alcune sensazioni come la sicurezza e la concentrazione. Inoltre, diversi dettagli sono perfettamente definiti, come le vene sul dorso delle mani e la flessione dei muscoli della gamba destra


Galleria dei Prigioni.
Lungo il corridoio del museo si possono ammirare “Lo Schiavo giovane”, lo “Schiavo che si desta”, lo “Schiavo barbuto” e “Atlante”, del 1519 e del 1534 circa. 
Galleria dei Prigioni.
Lungo il corridoio del museo si possono ammirare “Lo Schiavo giovane”, lo “Schiavo che si desta”, lo “Schiavo barbuto” e “Atlante”, del 1519 e del 1534 circa. 
Galleria dei Prigioni.
Alle 4 sculture maschili opere di Michelangelo, si affiancano altre due statue di Michelangelo: la Pietà di Palestrina e il San Matteo, mentre alle pareti vi sono diversi capolavori del Cinquecento opera di diversi artisti. 


Sala del Colosso. 
Al centro, la Sala ospita  il bozzetto in gesso di Giambologna il "Ratto delle Sabine",  il cui originale è collocato sotto la Loggia dei Lanzi. 
Sulla parete destra la pala dipinta nel 1500 da Pietro Perugino, raffigurante l’Assunzione della Vergine fra angeli e Dio Padre, con quattro Santi. 


“Deposizione di Cristo dalla croce” di Filippino Lippi e Pietro Perugino, 1504-1507.
La Resurrezione di Raffaellino del Garbo.

Quest'opera di Sandro Botticelli, risalente al 1468, raffigura la Vergine con il Bambino insieme a due angeli e a San Giovanni Battista.
Di piccolo formato, 98 x 97 cm, è stato restaurato in un paio di occasioni dal XX secolo, in particolare nel 1979 e nel 2011.
“Madonna con il Bambino, San Giuseppe e San Giovannino” di Francesco di Cristofano detto Franciabigio, olio su tavola, 1508-1510, 

Trinità con San Benedetto e San Giovanni Gualberto
Alesso Baldovinetti

opera di Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio); questa tempera su tavola raffigura San Giacomo Maggiore, Santo Stefano e San Pietro.
Sacra Famiglia con san Giovannino, Pier Francesco Foschi, 1526-1530.
Madonna col Bambino , 1530-1535 Pier Francesco Foschi . 

Pier Francesco Foschi, Sacrificio di Isacco (1530-1535;

Giuditta e Oloferne, Pier Francesco Foschi, 1540-1545.

 A destrea Madonna col Bambino e san Giovannino  //  Madonna col Bambino e san Giovannino , 1545-1550.   Pier Francesco Foschi.                                        
A sx Ritratto del cardinale Antonio Pucci (1540. Pier Francesco Foschi.
Giuditta e Oloferne, Pier Francesco Foschi, 1540-1545.
La Galleria dell'Accademia ospita una collezione di quasi cinquanta strumenti musicali antichi, tra cui pezzi di Antonio Stradivari e Bartolomeo Cristofori. Conosciuto come Museo degli Strumenti Musicali, provengono dalle collezioni private dei Granduchi di Toscana e della famiglia Medici. 
Museo degli Strumenti Musicali – Musici a corte.

La Galleria dell'Accademia ospita una collezione di quasi cinquanta strumenti musicali antichi, tra cui pezzi di Antonio Stradivari e Bartolomeo Cristofori. Conosciuto come Museo degli Strumenti Musicali, provengono dalle collezioni private dei Granduchi di Toscana e della famiglia Medici. In questa sala la Galleria dispone anche di un sistema multimediale che vi permetterà di immergervi in un'esperienza coinvolgente.


 Sala dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300. 
Questo dipinto, di 248 per 170 cm, di Pacino di Buonaguida, è basato sul Libro della Genesi. Nell'opera, che risale all 'inizio del XIV secolo, il Cristo crocifisso è raffigurato come un albero con vari rami che si estendono dal suo corpo. E da ogni ramo dell'albero pende una sorta di medaglia decorata con alcuni eventi biblici.

 Sala dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300. 
Sull’albero vi sono dodici rami a cui sono appesi dei frutti tondi in cui sono narrate le storie della vita di Cristo. Si possono riconoscere anche le radici della pianta sacra, che affondano in un monte simboleggiante il Calvario, ai lati del quale sono dipinte le storie della Genesi, dalla Creazione alla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso. 
Sala dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300. 

Sala dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300. 
Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Giovanni Battista e Bernardo e otto angeli” di Giottino, affresco staccato, 1356, 

 Sala dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300. 
Sala dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300. 
Nella stanza dedicata alla pittura del ‘200 e ‘300 si possono ammirare una croce dipinta, Maestà, pale d’altare e frammenti di polittici medievali che illustrano le varie tipologie di opere sacre di autori toscani come Pacino di Bonaguida, Maestro della Maddalena e Grifo di Tancredi. 
Di Bernardo Daddi, stretto collaboratore di Giotto, si può ammirare una grande Croce dipinta che spicca per dimensione. Nella Croce di Daddi (ca 1345) il corpo livido di Cristo è circondato dai dolenti, la Vergine Maria e San Giovanni Evangelista. Alle estremità della croce, nella cimasa sono dipinte scene della Passione di Cristo, e alla sommità un Cristo Pantocrate in una mandorla di luce che assiste al Giudizio Universale.
Salone dell’Ottocento o Gipsoteca Bartolini riflette le origini del museo come luogo di apprendimento ed è un riflesso della vita dello scultore Lorenzo Bartolini, che fu insegnante presso l'istituzione dal 1839.
La sala ospita un'ampia collezione di sculture in gesso realizzate sia da Bartolini che da Pampaloni, uno dei suoi allievi. Alcune delle sculture di Bartolini che si possono ammirare nella Galleria dell'Accademia sono Ammostatore, Arnina, Emma e Julia Campbell, Figura allegorica per il monumento Demidov, Medaglia per il monumento a Gerolamo Segato, Monumento a Elisa Baciocchi o Ninfa dello Scorpione, tra le altre.

Bartolini Lorenzo.
Monumento a Elisa Bonaparte Baciocchi, ora Malvezzi Angelelli: La Magnanimità di Elisa, Granduchessa di Toscana.
Bartolini Lorenzo
La Donati (Beatrice Donati)
Narciso” di Lorenzo Bartolini, 1817-1820, modello in gesso.
“Monumento sepolcrale a Zofia Zamoyska Czartoryska” di Lorenzo Bartolini, 1837-1844, calco in gesso, L 187 cm.
Il monumento in marmo, collocato nella basilica di Santa Croce nel 1844, venne commissionato nel 1837 a Lorenzo Bartolini dai figli e dal marito, il conte Stanislaw Zamoyski, figura di spicco della colonia polacca presente a Firenze nell’Ottocento. La scultura, impregnata di spiritualità e solennità, mostra la defunta sul letto di morte, un’agrippina di fattura classica. Le pieghe scomposte della coperta, il volto emaciato e il corpo ormai privo di vita della contessa esaltano il naturalismo che caratterizzava lo stile del grande artista fiorentino.




Firenze. Via Ricasoli 68 in attesa..
Pizza con burrata e fiori di zucca, si mangia..
Dalla Galleria dell’Accademia, tramite via Ricasoli, a pochi metri, si giunge in piazza del Duomo.
Una delle più belle piazze d’Italia, con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni.
Piazza del Duomo.
Piazza del duomo, firenze
Il Duomo di Firenze o Cattedrale di Firenze è la sede episcopale dell'arcidiocesi della città di Firenze. È uno dei più grandi capolavori dell'arte gotica e del primo Rinascimento italiano.
Questa cattedrale fiorentina è una delle chiese più grandi della cristianità con i suoi 160 metri di lunghezza, 43 metri di larghezza e 90 metri del transetto. L'altezza interna della cupola è di 100 metri. Inoltre, è un simbolo che rappresenta la ricchezza e il potere della capitale toscana nei secoli XIII e XIV. Il suo nome deriva dal giglio, simbolo di Firenze e dall'antico nome della città chiamata Fiorenza.


La facciata ottocentesca di Santa Maria del Fiore.
Il Duomo di Firenze, conosciuto anche come Santa Maria del Fiore o Cattedrale di Firenze, si trova in Piazza del Duomo di Firenze, la sua costruzione fu iniziata alla fine del XIII secolo con il progetto di Arnolfo di Cambio, famoso architetto e scultore amante dello stile gotico.
La cattedrale ha una navata principale e due navate laterali più un'abside posteriore. Quando scompare di Cambio, la costruzione della cattedrale fu rinviata e fu ripresa nel 1334 da Giotto che ha disegnato il campanile. Tuttavia, la costruzione fu interrotta nuovamente nel 1337 con la sua morte. La costruzione di questo magnifico progetto prosegue con Andrea Pisano e Francesco Talenti che ultimano la sua costruzione nel 1359.
Brunelleschi scolpì le statue per il Duomo e attuò un progetto innovativo per rendere la cattedrale fiorentina la più grande del suo tempo. Brunelleschi iniziò con la costruzione del progetto e nel 1421, la base poligonale era già stata completata mentre la cupola fu completata 15 anni dopo. La cupola rossa della cattedrale era allora la più grande del mondo, con 45 metri di diametro e 100 metri di altezza e divenne presto il simbolo di Firenze.
Mosaico della lunetta del portale in bronzo centrale e di destra.
Madonna col Bambino, di Tito Sarrocchi
Mosaico della lunetta del portale in bronzo centrale.
La facciata è un capolavoro neogotico dell’Ottocento, la cattedrale fu iniziata alla fine del XIII secolo da Arnolfo di Cambio, mentre la bellissima cupola di Filippo Brunelleschi fu aggiunta nel XV secolo. Simbolo del potere e della prosperità della città toscana, la cattedrale di Santa Maria del Fiore stupì il mondo con la gigantesca cupola progettata da Filippo Brunelleschi

Il Campanile di Giotto è la maestosa torre campanaria della Cattedrale e uno dei capolavori del gotico italiano. La realizzazione della torre campanaria fu affidata nel 1334 a Giotto, all’epoca il più importante artista vivente, che vi legò per sempre il proprio nome. 
All’esterno, il campanile è interamente rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi, lavorati con motivi geometrici e di fiori stilizzati, e i primi due livelli sono arricchiti da un prezioso arredo scultoreo realizzato tra il XIV e il XV secolo.
Il campanile di Giotto è situato a fianco della cattedrale, originalmente disposto a fianco della facciata invece che in posizione arretrata. Fu progettato da Giotto, da cui il nome, ma realizzato da Andrea Pisano e completato da Francesco Talenti. 
 Interamente rivestito da marmi policromi bianchi, verdi e rosati, è decorato anche da numerose sculture e formelle, oggi in larga parte sostituite da copie e conservate nel museo dell'Opera del Duomo. 
La grandiosa cattedrale fiorentina Santa Maria del Fiore è fra le opere architettoniche più importanti del periodo a cavallo tra il gotico e il rinascimento. 
La grandiosa cattedrale fiorentina Santa Maria del Fiore è fra le opere architettoniche più importanti del periodo a cavallo tra il gotico e il rinascimento. 
Il Battistero di San Giovanni fa parte del Complesso del Duomo di Firenze che include: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore con la Cupola del Brunelleschi e gli scavi di Santa Reparata, il Battistero stesso, il Campanile di Giotto e il Museo dell’Opera del Duomo.
Porta del Paradiso del Battistero.
Porta del Paradiso del Battistero.
Il Battistero di Firenze fu consacrato nel 1059 e venne intitolato a San Giovanni Battista, patrono di Firenze.
La terza porta del Battistero, la Porta del Paradiso, venne realizzata, dal Ghiberti, tra il 1425 e il 1452. 
Le sue dieci grandi formelle, con Storie dell’Antico Testamento, furono interamente rivestite in oro. 
Fu Michelangelo a darle il nome con cui oggi è conosciuta, ossia Porta del Paradiso.
Porta del Paradiso del Battistero.


 Basilica di San Lorenzo. Monumento a Giovanni dalle Bande Nere (Baccio Bandinelli - XVI sec.)
Una particolarità della Basilica di San Lorenzo è quella di non avere la facciata compiuta.
Oltre ad essere tra le chiese più antiche della città, è indubbiamente tra le più importanti. Forse guardando l’aspetto rustico della sua facciata non si direbbe, ma la Basilica di San Lorenzo è stata, per 300 anni, il duomo di Firenze, fino a quando questo titolo non venne affidato a quella che attualmente è la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Tra gli enormi spazi interni, che non potrebbero contrastare più di così con l’incompleta semplicità della facciata, si celano molte opere realizzate da grandi artisti del Rinascimento fiorentino. Va sottolineata l’importanza delle Sagrestie (quella Vecchia, progettata da Brunelleschi e quella Nuova, edificata da Michelangelo) e della celebre Cappella dei Principi, la cui cupola è seconda in grandezza solo a quella di Santa Maria del Fiore; è proprio in queste aree che si trovano le tombe della famiglia de’ Medici. Non dimenticate, inoltre, di visitare i chiostri della Basilica, in particolare il cosiddetto Chiostro dei Canonici: da qui si accede alla cinquecentesca Biblioteca Medicea Laurenziana, una delle più importanti raccolte di manoscritti al mondo.
Basilica di San Lorenzo.


Il mercato di San Lorenzo si estende da da Piazza San Lorenzo fino a Via dell'Ariento e circonda la Chiesa di San Lorenzo situata nel centro storico di Firenze. 
Nel mercatino di San Lorenzo è possibile trovare abiti, cinture, portafogli, e molti articoli in pelle; inoltre molti souvenir e gadget per i turisti che vogliono acquistare un ricordo della loro visita a Firenze.
Piano terra del mercato centrale.  Questo mercato coperto offre ai visitatori una grandissima scelta di generi alimentari; verdure, frutta, carne, pane e tutto ciò di cui si può aver bisogno. 




Produzione e vendita pasta fresca ravioli tortellini cannoli ravioli al limone lasagne tagliatelle.


Il piano terra del Mercato Centrale di Firenze.













 Basilica di San Lorenzo.
Oltre ad essere tra le chiese più antiche della città, è indubbiamente tra le più importanti. 
La Basilica di San Lorenzo è stata, per 300 anni, il duomo di Firenze. 
 Basilica di San Lorenzo. Monumento a Giovanni dalle Bande Nere (Baccio Bandinelli - XVI sec.)
Una particolarità della Basilica di San Lorenzo è quella di non avere la facciata compiuta.
L'altare maggiore realizzato in pietre dure policrome dall'Opificio delle Pietre Dure nel 1787 su disegno di Gaspere Maria Paoletti.
 La cupola della basilica decorata, per volere dell'Elettrice Maria Luisa de' Medici nel 1742, da Vincenzo Meucci con l'affresco raffigurante la Gloria dei Santi fiorentini.
Donatello, Pulpito della passione.
L'affresco del Bronzino  sulla parete frontale: il Martirio di S.Lorenzo.
Davanti all'altare Maggiore della Basilica di San Lorenzo, sul pavimento, si trova il Monumento funebre di Cosimo il Vecchio realizzato da Andrea del Verrocchio in marmo e porfido. 
Sagrestia vecchia,  Ideata come cappella di famiglia dei Medici, venne completata da Brunelleschi entro il 1428.
Laterali all’altare, due porte di bronzo, sono opera di Donatello. 
 Al centro sotto la grande tavola marmorea c'è il sarcofago di Giovanni di Bicci e della moglie Piccarda Bocri scolpito dal Buggiano (1430).
Sagrestia Vecchia, il primo ambiente della basilica realizzata dal Brunelleschi.
Sulla destra la pala d'altare raffigurante Sant'Antonio Abate tra i Santi Lorenzo e Giuliano, opera della Bottega del Ghirlandaio.
Sulla parete sinistra della cappella è posto il Monumento funebre della contessa Berta Moltke Hwitfeldt Ferrari Corbelli, opera in marmo neoclassica di Giovanni Duprè.
La cappella dedicata ai Santi Cosma e Damiano, i Santi medici protettori della famiglia Medici, ma viene anche chiamata "Cappella delle Reliquie".
Sull'altare della sesta cappella, della navata laterale sinistra, si trova la tela di Pietro Annigoni raffigurante S.Giuseppe artigiano.
Sull'altare della terza cappella si trova  la tela di Zanobi Canovai raffigurante la Madonna in trono tra i Santi Lorenzo e Zanobi.
Sull'altare della prima cappella della navata destra si trova la tavola di Iacopo Chimenti 
detto l' Empoli, raffigurante il Martirio di S.Sebastiano.
Sull'altare della terza cappella si trova la tela raffigurante San Lorenzo che intercede per le anime del Purgatorio, opera di Niccolò Lapi.
Sull'altare della quarta cappella è conservata la tavola di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio raffigurante l'Assunzione della Vergine.
Sull'altare della sesta cappella si trova la tavola di Girolamo Macchietti  "Adorazione dei Magi".
Pulpito della Resurrezione, di Donatello.
Il soffitto della navata centrale della basilica è decorato a cassettoni con rosoni dorati su fondo bianco. 
 Il Chiostro principale dove si affacciano gli appartamenti dei Canonici e da cui prende il nome “Chiostro dei Canonici”.
Il tesoro di San Lorenzo ed il seminterrato
Dal chiostro principale, si accede al museo, dove si può ammirare una collezione degli strumenti liturgici ed i preziosi reliquiari della basilica.
Quaranta opere sono conservate in questo prezioso scrigno: oro, argento, smalti, pietre dure, cristalli di rocca, di epoche che vanno dal XIV al XIX secolo. 


Paliotto settecentesco in velluto tagliato di seta cremisi con placchette d'argento sbalzato, cesellato e granito.

Nella teca, del 1622, è esposto il grande reliquiario dei santi Marco Papa, Amato Abate e Concordia Martire, di cm 96X209, in legno di tiglio e lamina d'argento sbalzata, cesellato, inciso e fuso da Cosimo Merlini il Vecchio su disegno di Giulio Parigi.

La vetrina di sinistra espone il Crocifisso del 1444 di Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi detto Michelozzo.
Cripta.
 Sepoltura di Donatello, la lapide in pietra.




Cripta.
 Monumento funebre di Cosimo il Vecchio (Verrocchio - 1465/1467)
Tra gli oggetti più preziosi spiccano un pastorale d’argento di manifattura romana, dono di Leone X, e una mitria ricoperta di perle, donata alla Basilica da Clemente VII.














Per un’altra pausa shopping e per un break a metà mattina o pomeriggio, non può mancare una salto in Piazza della Repubblica .Nella sua forma attuale la piazza risale alla fine dell’800 là dove cardo e decumano della romana Florentia ; qui infatti si trovava l’antico foro romano. Per la realizzazione della forma attuale furono eliminati il Ghetto e il mercato vecchio. La colonna centrale è detta dell’Abbondanza con una copia di una scultura di Donatello.





Ad un passo dal Ponte Vecchio non si può mancare una visita al Mercato Nuovo dove si trova la fontana del porcellino portafortuna (che in verità è un cinghiale) per sbucare in una delle piazze più belle del mondo Piazza della Signoria.



mangiare a Firenze al Mercato Centrale di Borgo San Lorenzo, una vera scoperta che non si può assolutamente mancare. il Mercato Centrale di Borgo San Lorenzo.
Le botteghe alimentari sono presenti nella struttura di Borgo San Lorenzo dal 1874 prevalentemente al piano terra ed hanno gli orari tipici dei negozi dello stesso genere. Diverso il discorso per le botteghe presenti al primo piano che offrono una varietà di pietanze in grado di soddisfare davvero per tutti gusti.
Al primo piano del Mercato, che ha mantenuto intatta la sua tradizionale struttura, c’è un’assoluta libertà di movimento fra i tanti tavoli a disposizione; il servizio al tavolo è solo per le bevande, mentre per le pietanze si fa la fila alla cassa delle botteghe e dopo il pagamento (carte accettate da tutti senza problemi) si attende di ritirare quanto ordinato servito espresso e appena fatto.
Per mangiare più tranquillamente si può salire ai tavoli della terrazza con l’unico limite di dover salire e scendere per servirsi da mangiare. Da qui si ha anche una bella vista degli spazi del Mercato.
Cosa mangiare al Mercato Centrale di Borgo San Lorenzo ? Davvero ampia scelta di ogni tipo di prelibatezza per tutte le esigenze; per chi è onnivoro si spazia dal pesce alla carne (quella ci chianina è la scelta più tipica come il panino con il lampredotto) passando per i fritti, le pizze di vari tipi insieme a stufati e bolliti. Ma anche scelte vegane, pietanze al tartufo, cucina cinese espressa, e tradizionali taglieri di salumi e formaggi.
Se poi siete appassionati di Masterchef  e dei suoi personaggi è stato appena inaugurata la cucina di Bastianich tutta dedicata al tipico barbecue americano : il BBQ Bastianich propone il suo menù con servizio direttamente allo stand; da provare la prossima volta che torniamo.
La mia valutazione è completamente positiva perché non manca proprio nulla per rendere la pausa davvero speciale, anche per l’ampia scelta di vini, birre e liquori del servizio bar.

A pranzo al Mercato Centrale di Firenze.
Il piano terra è pieno di venditori di verdure, macellai, venditori di frutti di mare, frutta secca e tutti i tipi di opzioni alimentari. 


Il primo piano. Dozzine di ristoranti diversi, comprare il cibo e trovare un posto tra i tavoli.




Per la ribollita come dicono a Firenze, “non si butta via nulla”
Un piatto povero, una pietanza del “riciclo” e degli avanzi dell’orto,  ricco di tradizione e gusto.  
L’immancabile pane raffermo, l’olio extravergine d’oliva, fagiolini cannellini, cavolo nero, verza, bietola,, sedano, carota, cipolla, patata.
La ribollita toscana è la zuppa di pane raffermo, verdure e fagioli tipica della tradizione toscana.
La ribollita toscana è la zuppa di pane raffermo, verdure e fagioli tipica della tradizione toscana.
La Basilica di Santa Croce.
Piazza Santa Croce.
La Basilica di Santa Croce viene considerata la più grande chiesa francescana al mondo e rappresenta una delle più alte espressioni del gotico fiorentino. 
La Colonna di granito grigio orientale, della Giustizia, in Piazza Santa Trinità. 
La Basilica di Santa Trinità.
Si trova in piazza di Santa Trinità, alla fine di una delle strade più belle di Firenze, Via Tornabuoni, la strada della moda, dello shopping e del lusso, nel centro storico fiorentino, a due passi dai Lungarni e da Palazzo Strozzi, davanti alla Colonna della Giustizia e circondati da palazzi meravigliosi. 
Sull'altare maggiore si trova il Crocifisso ligneo della Provvidenza, trecentesco, oggetto tutt'oggi della devozione popolare e un tabernacolo in maiolica di Andrea della Robbia.











Nessun commento:

Posta un commento