Messico 2017. Casa Azul di Frida e Murales di Diego.


Casa Azul venne acquistata dai genitori di Frida nel 1904, prima della nascita dell’artista. La coloratissima “Casa Azul” dove visse la coppia di pittori Frida Kahlo (1907 – 1954) e Diego Rivera (1886 – 1957).

“Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio.”
Autoritratto con Abito di Velluto è il primo autoritratto di Frida, terminato nel 1926 mentre si riprendeva dall'incidente. I suoi genitori la incoraggiavano a dipingere. Le comprarono colori, pennelli e fecero realizzare un cavalletto che le permetteva di dipingere mentre era a letto.

Una delle cose più belle da vedere a città del Messico è il museo "Casa Azul" di Frida Kahlo , al suo interno si trovano una vasta collezione delle sue opere, ma anche di suo marito Diego Rivera e di tanti loro  amici artisti. Lo studio di Frida, fu progettato nel 1945.

Lo studio di Frida, è pieno di colori, di pennelli, di libri, di disegni.


Lo studio di Frida. Ci sono i suoi quaderni con le copertine disegnate a mano da lei per distinguerne il contenuto, le boccette di vetro, i suoi pennelli.

All'interno della casa di Frida Kalho quasi tutto è rimasto com'era un tempo, mobili antichi, oggetti d'artigianato. 



Lo studio di Frida.


Lo studio di Frida.

Lo studio di Frida.

La sua sedia a rotelle davanti alla tela, proprio di fianco alla grande vetrata che dà sul cortile.


Lo studio di Frida e uno dei tanti “Judas”, mostro di cartapesta appeso alla parete.


La cucina e il soggiorno, sono piene di vasi, utensili e oggetti in vetro provenienti da tutto il Messico.


Il soggiorno.

Il soggiorno.



Il soggiorno.

Il soggiorno.


La cucina.


La cucina.

La cucina.



La cucina.

La cucina.

Lo studio di Diego.






La camera da letto di Diego Rivera.


La camera da letto di Diego Rivera.
La camera da letto di Diego Rivera.

Al piano superiore la camera da letto e lo studio di Frida con l'arredamento originale.
Costretta a riposo, Frida si fa montare un baldacchino e uno specchio sul soffitto del letto e inizia a dipingere autoritratti utilizzando la sua immagine come modello .

La niña muerta. Dipinto di Sconosciuto .


"Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.”


“Non sono malata. Sono rotta. Ma sono felice, fintanto che potrò dipingere”


"Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro"

In questa urna alta a forma di rospo, ci sono le ceneri di Frida.

"A cosa mi servono i piedi se ho le ali per volare?”




La struttura piramidale nel giardino di Casa Azul, con una parte della collezione di sculture pre-ispaniche di Diego Rivera

Il giardino di Casa Azul è ricco di statue precolombiane e oggetti dell’arte popolare messicana, tutte cose che Frida amava collezionare. 

Diego si arrese di fronte a Frida  e alla sua arte, quando lei, una pittrice alle prime armi, gli portò alcuni dei suoi dipinti per avere un suo parere. Il colpo di fulmine culminò con il loro matrimonio nel 1929, sebbene divorziarono nel 1941, per poi ricongiungersi l'anno successivo. 
Il loro rapporto, come la loro arte, era tempestoso e non mancarono infedeltà da parte di entrambi. Ma il loro amore fu indiscutibile. Nei suoi ultimi giorni Rivera Diego affermò, 
"La cosa più bella che mi è accaduta nella vita è stato il mio amore per Frida".

Alcuni dei  quadri di Frida esposti a Casa Azul, ma la maggioranza sono esposti in vari musei nel mondo.

"Ritratto di famiglia" un'opera d'arte incompiuta, durante un lungo periodo in ospedale nel 1950, Frida ha cercato di continuare a dipingere questo pezzo, ma non riuscì a terminarlo. L'artista dipinse un albero di famiglia con tutta la ricchezza e la varietà delle sue origini.
Ritratto del padre 1951. 
«Ho raffigurato mio padre, Wilhelm Kahlo, d’origine ungaro-tedesca, artista e fotografo di professione, di carattere generoso, intelligente, nobile e coraggioso, perché, nonostante abbia sofferto per sessant’anni di epilessia, non smise mai di lavorare e lottò contro Hitler, con ammirazione. Sua figlia Frida Kahlo».
 "Viva la vida" del 1954 .
Otto giorni prima di morire, scriverà in rosso sulla fetta centrale: “VIVA LA VIDA”.
"Frida e il parto cesareo" del 1931.

 Frida Kahlo, Il marxismo guarirà gli infermi 1954 circa.

 Frida Kahlo, Autoritratto con Stalin 1954 circa, incompiuto.

“Vorrei darti tutto ciò che non ho mai avuto e neppure così sapresti quanto è meraviglioso poterti amare” Frida Kahlo

 "Qualche piccolo colpo di pugnale"

 Ospedale Henry Ford. Poco dopo l'aborto, Frida dipinse Ospedale Henry Ford in un letto d'ospedale, nuda e insanguinata è circondata da diverse figure, tra cui il bambino perduto e il suo stesso bacino. La Ford Motor Company è visibile sullo sfondo.











Alcuni dei quadri appesi alle pareti dipinti da amici artisti.

Alcuni dei quadri appesi alle pareti dipinti da amici artisti.

 Frida era affetta da spina bifida, una patologia allora sconosciuta e che verrà curata come poliomielite. 

"Ho subito due gravi incidenti nella mia vita..il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego Rivera"

 "Frida con Rebozo Magenta". Questa foto è stata scattata dal fotografo americano di origine ungherese Nickolas Muray nel 1939. Hanno avuto una storia d'amore che è durata dal 1931 quando l'ha incontrata in un viaggio in Messico fino al 1940, ma sono rimasti amici per il resto della sua vita.
 Frida Kahlo e il marito, Diego Rivera, avevano espresso il desiderio che questo luogo potesse un giorno diventare museo e ciò avvenne nel 1958, quattro anni dopo la morte di Frida.

Il giardino di Casa Azul dove Frida teneva le scimmiette, i cani ed i pappagalli che compaiono in alcuni suoi quadri.

Il giardino di Casa Azul dove Frida teneva le scimmiette, i cani ed i pappagalli che compaiono in alcuni suoi quadri.

Il giardino di Casa Azul dove Frida teneva le scimmiette, i cani ed i pappagalli che compaiono in alcuni suoi quadri.

Il giardino di Casa Azul dove Frida teneva le scimmiette, i cani ed i pappagalli che compaiono in alcuni suoi quadri.

La casa, dipinta in un intenso blu cobalto, è costituita da numerose stanze distribuite su due piani . Si dice che questo colore sia stato scelto dall’artista perché aveva una funzione magica contro gli spiriti maligni, secondo le culture pre-colombiane .

A 18 anni Frida subisce il terribile incidente che segnerà la sua vita, l’autobus sul quale viaggiava si scontra con un tram e finisce schiacciato contro un muro.  La sua colonna vertebrale si spezza in tre punti, si frattura il collo del femore, le costole, la gamba sinistra, si sloga il piede destro, subisce una lussazione alla spalla sinistra e la rottura dell’osso pelvico. Un corrimano dell’autobus le penetra su un fianco e fuoriesce dalla vagina, impedendole per sempre di diventare madre.

Gli abiti di Frida.

Gli abiti di Frida.

Gli abiti di Frida.

Questi sono molti degli ausili che Frida Kahlo indossò dopo l'incidente,  le stampelle, i corsetti e il tutore per la gamba. Questi oggetti aiutano i visitatori a capire il dolore e la sofferenza di Frida e, di conseguenza, la sua arte.

“Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa.”

“Bellezza e bruttezza sono un miraggio perché gli altri finiscono per vedere la nostra interiorità.”

Gli abiti di Frida.

Gli abiti di Frida.

 
Corsetti per la schiena indossati da Frida. 

All'età di 47 anni Frida muore per embolia polmonare scrivendo sul suo diario personale “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”. Il suo compagno Diego Rivera raccolse tutti i suoi oggetti (vestiti, scarpe e accessori vari) e li chiuse nel bagno della Casa Azul, e ordinò che la stanza restasse chiusa per almeno quindici anni dalla morte di entrambi.


  

  Città del Messico. Lo "Zócalo" la piazza principale.
 Città del Messico. La Cattedrale Metropolitana dedicata all'Assunzione di Maria.
 Città del Messico. La Cattedrale Metropolitana dedicata all'Assunzione di Maria.
La chiesa è in stile gotico e di ispirazione spagnola con  le due torri campanarie ai lati della facciata principale.
I due campanili contengono un totale di 25 campane. Cattedrale Metropolitana di Città del Messico - https://it.qaz.wiki/wiki/Mexico_City_Metropolitan_Cathedral
I due campanili contengono un totale di 25 campane. Cattedrale Metropolitana di Città del Messico - https://it.qaz.wiki/wiki/Mexico_City_Metropolitan_Cathedral
 
I due campanili contengono un totale di 25 campane. Cattedrale Metropolitana di Città del Messico - https://it.qaz.wiki/wiki/Mexico_City_Metropolitan_Cathedral
Città del Messico. La Cattedrale Metropolitana "Assunzione di Maria" . La cattedrale è tutta storta, per via del terreno che sta sprofondando.
La sua costruzione durò per più di due secoli. I lavori iniziarono alla fine del '500 su una preesistente chiesa fatta costruire dai conquistatori spagnoli. La chiesa è in stile gotico e di ispirazione spagnola con  le due torri campanarie ai lati della facciata principale.

 La grande Croce al centro del piazzale interno della cattedrale e sulla dx i resti della preesistente chiesa.
 La cattedrale ospita due dei più grandi organi del XVIII secolo nelle Americhe. (a sx nella foto)
 L' altare del Perdono,  in mogano completamente rivestito di lamine d'oro.
 L' altare del Perdono, uno dei tre altari all'interno della Cattedrale di Città del Messico,  in mogano completamente rivestito di lamine d'oro.
 Interno della Cattedrale Metropolitana " Il Cristo del Veleno. La storia del Cristo nero o del veleno. Si racconta che un vescovo, molto amato dalla popolazione ma inviso dal potere, aveva l’abitudine di baciare i piedi del Cristo prima di iniziare la messa. Decidono di ucciderlo spalmando del veleno proprio sui piedi del crocifisso ma quando il vescovo sta per baciarli ecco che il Cristo diventa tutto nero, assorbendo così il veleno e salvando il vescovo.

L'altare dei Re, dello stesso autore dell'Altare del Perdono. È impreziosito dalle tele dell'Assunzione della Vergine e l'Adorazione dei Magi.
L'altare è adorno anche da statue di re e regine canonizzati. Fu realizzato in legni policromi, ricoperto con una foglia d'oro che conferisce maestosità all'opera.


 Navata centrale.

 Navata centrale.
 Particolare della Cappella di Nostra Signora delle Angustie di Granada.
Il 26 gennaio 1979 ricevette per la prima volta nella storia la visita di un sommo sacerdote della Chiesa cattolica, Papa Giovanni Paolo II.
  Fuori, nello "zòcalo" uno dei tantissimi lustrascarpe ben organizzato: una sedia con una copertura sopra, il posto dove si appoggia il piede e davanti un seggiolino su cui si siede il lustrascarpe.
 Città del Messico. La Cattedrale Metropolitana dedicata all'Assunzione di Maria.
  Città del Messico. Lo "Zócalo" la piazza principale.
  Città del Messico. Lo "Zócalo" la piazza principale.
  Città del Messico. Lo "Zócalo" la piazza principale.
Sempre nei pressi dello Zocalo abbiamo visto le rovine del tempio Mayor che era stato scoperto alla fine degli anni ’70, per caso mentre si scavava per la costruzione di un edificio. Il tempio era costruito con pietra lavica nera, per la presenza nei dintorni di 2 vulcani.
 Gli spagnoli costruirono sopra le rovine del Tempio Mayor la Cattedrale Metropolitana e fu così che, per secoli, si dimenticarono dell’antico e imponente tempio preispanico.
 La Cattedrale Metropolitana ha quattro facciate che contengono portali fiancheggiati da colonne e statue.
El Zocalo. Secoli fa, in questa piazza si svolgevano le corride, mentre oggi è la sede di festival, di concerti e mercati all'aperto, oltre a tutte le attrazioni, el Zócalo è anche una piazza divertente e vivace, spesso qui si esibiscono ballerini aztechi che indossano copricapi di piume colorate ed eseguono una danza tipica del periodo azteco .

 Lasciamo la cattedrale Metropolitana e ci dirigiamo verso il Palacio Nacional che si trova accanto allo Zocalo di Città del Messico, il palazzo fu un luogo molto importante fin dai tempi dei re aztechi. 
 Davanti al Palacio Nacional ci attende una "piccola" fila..
 Il palazzo NAZIONALE eretto dal conquistatore CORTES nel 1524, qui, ancora oggi, alloggia e lavora il presidentedel Messico.
 in attesa di vedere i Murales..controllo la mia piccola Nikon digitale touchscreen..

 Una bellissima fontana al centro del cortile su cui si affaccia il Palacio Nacional.

Uno scalone monumentale ci porta ai piani superiori e ai loggiati, le pareti dello scalone e del primo loggiato sono state affrescate dal pittore messicano Diego Rivera da1886 al 1957.
 Le scene sullo scalone ripercorrono la storia del Messico, dalla conquista alla rivoluzione per l'indipendenza e dalla costituzione del 1847 fino ai giorni nostri.
  In basso ci sono le scene della conquista, un'aquila con il serpente nel becco simboleggia la fondazione della capitale azteca. Poi ci sono le scene della colonizzazione spagnola e dell'Inquisizione.

 Da queste parti le idee rivoluzionarie trionfarono alla grande e la pittura di Rivera ne fu l'espressione visiva di forte impatto.
 I Murales si sviluppano su due scalinate e su tutto il corridoio sovrastante.

 I Murales emozionano per i colori, la grandezza e la moltitudine di persone rappresentate.


 sono stati momenti indimenticabili per chi ama questo genere d'arte..i murales..
Gli episodi più recenti della storia sono dipinti sotto le arcate, nella più grande ci sono le scene della guerra d'indipendenza messicana, nell'arco a sinistra la rivoluzione agraria e di Madero, politico messicano paladino della democrazia messicana e propugnatore di profonde riforme sociali.
Rivera volle dipingere tutta la storia del popolo Messicano, dalle origini fino agli anni Venti, periodo in cui cominciò le pitture. Quegli anni per il Messico furono momenti molto forti, con  Emiliano Zapata e Pancho Villa.

Diego Rivera, pittore messicano politicamente molto impegnato, conobbe Frida Kahlo allora studentessa proprio mentre stava dipingendo quest'opera mastodontica.
Se la pittura di Frida è l'espressione di un Messico forte, legato alle tradizioni ma estremamente intimista e legato alle vicende di vita della pittrice, quello di Diego Rivera è il Messico epico, grande, popolare e rivoluzionario.



 Alle pareti del loggiato, al primo piano, c'è una serie di riquadri, dove sono rappresentate le civiltà preispaniche, cominciando da una ricostruzione della capitale México- Tenochtitlán e le attività agricole e di artigianato delle varie popolazioni.
Il primo piano.
 La bella fontana vista dal primo piano.
Il primo piano.
Il primo piano.


 PALACIO NACIONAL. Alcuni dipinti sulle pareti del primo loggiato. A sinistra, una ricostruzione della capitale México- Tenochtitlán.
La civiltà dei Totonachi e la loro capitale Totonacapan.
 La bella fontana vista dal primo piano.

 La nostra guida Alvaro,  un uomo molto simpatico e preparatissimo. (dai tipici tratti somatici delle popolazioni maya)







La nostra guida Alvaro.

Verso l'uscita dal Palacio Nacional.
  Il Monumento alla rivoluzione, si trova in Plaza de la República, nel centro storico di Città del Messico. Il monumento funge da mausoleo e ospita le spoglie di alcuni illustri personaggi messicani del passato.   All’interno dell’edificio è ospitato il Museo della Rivoluzione.
Il Monumento alla rivoluzione.

Le quattro sculture ai piedi della cupola raffigurano le leggi sull’indipendenza, sul lavoro, sulla riforma agraria e su quella del sistema giudiziario, conquistate grazie al sacrificio dei rivoluzionari.
 
 Giochi di riflessi  il "Monumento alla rivoluzione" riflesso sulla parete di questo palazzo.
 
  La piazza è anche uno dei principali luoghi di ritrovo della capitale messicana. A pochi passi da qui c'è anche Paseo de la Reforma, uno dei viali più belli e conosciuti della città.
La piazza è anche uno dei principali luoghi di ritrovo della capitale messicana.
 Plaza de la República, il centro storico di Città del Messico.

 Il Paseo de la Reforma è uno dei viali più importanti di Città del Messico.
 Il Paseo de la Reforma è uno dei viali più importanti di Città del Messico.
 A due passi dal viale deI Paseo de la Reforma, il nostro Hotel Crystal di Città del Messico.
 
 il nostro Hotel Crystal, i 3 bellissimi ascesori.

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