Oristano e Santa Giusta 2020.

Santa Giusta (or).
Nel 2017 il Palazzo Comunale di Santa Giusta è stato decorato con un murale realizzato dall’artista Homero Ragla Gomez, ispirato alla storia di Santa Giusta.
“L’anguilla di Marte”, la coda di una anguilla è opera di Salvatore Garau
La basilica di Santa Giusta venne costruita tra il 1135 e il 1145 e nel corso dei secoli non ha subito rimaneggiamenti, a parte le due cappelle del lato sud-orientale costruite nel XVII sec., la cappella del Rosario e dello Spirito Santo.

la facciata costruita in conci di arenaria chiara e al bellissimo portale pisano sui cui stipiti sono raffigurati un leone e una leonessa in marmo, che adunghiano dei cervi (simboli che si scolpivano nelle porte delle Chiese del medioevo per indicare la vittoria del Vangelo sopra l’eresia).

Basilica di Santa Giusta. 

Basilica di Santa Giusta. 

Basilica di Santa Giusta. 
Portale pisano i cui stipiti sono sormontati da due leoni di marmo bianco, nel pilastro della parte destra vi è scolpito un leone che divora un maiale, al lato sinistro poi un altro leone che divora un capriolo; simboli che si scolpivano nelle porte delle Chiese del medioevo per indicare la vittoria del Vangelo sopra l’eresia.
Basilica di Santa Giusta. 
 Scolpiti nel marmo un leone e una leonessa predano un maiale e un capriolo, simboli della vittoria del Vangelo sull’eresia. 
Basilica di Santa Giusta. 
L’edificio a tre navate presenta al suo interno molti elementi di interesse, ma ciò che mi ha affascinata sono le colonne e i capitelli, tutte diverse tra loro, assemblate con materiale recuperato da antichi edifici di Tharros e di Othoca.
Le colonne si distinguono in otto di stile corinzio in marmo e uno in calcare, tre di stile composito e due di stile ionico.

Un bellissimo “crocifisso snodato” in legno duecentesco.
  Durante la Settimana Santa, per il rito della deposizione, è necessario che il corpo sul Crocifisso sia adattabile alla posizione in croce che a quella supina. 
Al Crocifisso “snodato” per il rito de “Su Scravamentu” del Venerdì Santo, vengono tolti i chiodi dalle mani e dai piedi, con le braccia che scivolano lungo il corpo e le gambe che si possono flettere per essere meglio posizionate su una lettiga, che verrà poi portata a mano in processione.

Nel grande Retablo in legno del 1500,  con fondo dorato dai forti richiami bizantini, si trova la statua in legno di Sant’Antonio da Padova circondata da quattro figure dipinte di Santa Chiara, San Domenico e due frati dell’ordine francescano.
Nella parte inferiore fra due piccoli dipinti raffiguranti San Domenico e San Marcellino vi è l’Ultima Cena in posizione centrale, mentre alle estremità vi sono due figure una femminile e una maschile, questi sono i coniugi casula, che sono sepolti nella cappella.
Sulla sommità troviamo l’annunciazione, ai cui lati vi è il vescovo che probabilmente commissionò l’opera e Santa Lucia.

Il soffitto, completamente affrescato in un paesaggio naturalistico, ripropone l’immagine di Sant’Antonio col Bambino Gesù in braccio, che poggia i piedi su un prato e in lontananza degli alberi con la Basilica di Santa Giusta.  
Lo Spirito Santo incorniciato da due putti è rappresentato da una colomba bianca che discende dal cielo verso il suo capo. 
La Cripta della Basilica di Santa Giusta.

L'altarino, dove sono collocate le reliquie di Santa Giusta, Giustina ed Enedina.
Santa Giusta, Giustina ed Enedina.
L'altare con un crocifisso in legno.

Oristano si trova presso la costa centro-occidentale della Sardegna, di fronte all'omonimo golfo presso la foce del Tirso. 

E' la città principale del Campidano settentrionale, capoluogo provinciale (dal 1974) con 32 mila abitanti.

Oristano. Il Palazzo Campus Colonna di Oristano, è uno storico edificio della città situato sulla Piazza Eleonora d’Arborea dove ha sede l’ufficio del sindaco, di fronte al Palazzo degli Scolopi. 
Itinerario delle Ceramiche ad Oristano in piazza Eleonora d’Arborea, si trova la “Brocca pintada della Sposa” di Angela Zoccheddu, che simboleggia la donna che si occupa dell’approvvigionamento dell’acqua, una cura quotidiana.

Il Palazzo Campus Colonna di Oristano.

Il Palazzo Campus Colonna di Oristano.
La Carta de Logu qui posta in ceramica, era un codice legale del Giudicato di Arborea , scritto in lingua sarda e promulgato dalla juighissa ("Signora Giudice") Eleonora di Arborea nel 1392. Era in vigore in Sardegna fino a quando non fu soppiantato dal codice sabaudo di Carlo Felice nell'aprile 1827.
In piazza Eleonora spicca il monumento dedicato alla giudicessa promotrice della Carta de Logu, uno dei primi codici di leggi scritte d’Europa, ad Oristano. 
A dx la Statua tiene in mano la Carta de Logu, e alla sua sinistra il Municipio.

Piazza Santa Maria Assunta , antistante la Cattedrale, si trova il palazzo Arcivescovile. 
In stile barocco-rococò, la maestosa cattedrale di Santa Maria Assunta, il duomo di Oristano, ‘sovrapposizione’ di vari stili architettonici con primo impianto del 1130. 
Il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, ottagonale, coperto da una piccola cupola 
a cipolla, rivestita in maiolica.
Il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, ottagonale, coperto da una piccola cupola 
a cipolla, rivestita in maiolica.
La facciata della Cattedrale.

L’altare barocco con la tela tonda raffigurante l’Assunta e due rettangolari del Marghinotti 
L'Adorazione dei Magi e L'Ultima cena. 
L'Altare è rialzato e chiuso da una balaustra in marmo con due leoni alla base della scala.
L'Altare è rialzato e chiuso da una balaustra in marmo con due leoni alla base della scala.
La Cupola ottagonale.
  La Statua di Sant'Archelao. 
L’altare barocco. 
Fin dal 1642 il gremio dei Falegnami ha, nella cattedrale, la sua cappella, dove è custodita una statua di San Giuseppe, protettore del gremio protagonista durante il Carnevale di Oristano, eseguita dallo scultore Lorenzo Gerasuolo 1760, e l'altare di bottega sarda.


Acquasantiera.
Il Duomo custodisce la cappella con le reliquie di Sant'Archelao, patrono della città e della diocesi.
L'edificio a croce latina è dominato da un’ampia navata unica, voltata a botte, sulla quale si affacciano tre profonde cappelle per lato comunicanti mediante arcate.
L'edificio a croce latina è dominato da un’ampia navata unica, voltata a botte, sulla quale si affacciano tre profonde cappelle per lato comunicanti mediante arcate.
L'edificio a croce latina è dominato da un’ampia navata unica, voltata a botte, sulla quale si affacciano tre profonde cappelle per lato comunicanti mediante arcate.




                        Seminario Arcivescovile

Seminario Arcivescovile

Seminario Arcivescovile.
Le mura medievali di Sant’Antonio, testimonianza risalente al XIII secolo d.C. dell’originaria cinta muraria della città.
Le mura medievali di Sant’Antonio, testimonianza risalente al XIII secolo d.C. dell’originaria cinta muraria della città.
Oristano.  Al centro di Piazza Roma, sorge la Torre d San Cristoforo, nota anche come Torre di Mariano II ovvero Porta Grande, uno dei simboli cittadini che faceva parte dell'antica cinta muraria.
Itinerario delle Ceramiche ad Oristano in Piazza Roma le ceramiche di Margherita Pilloni che rappresentano gli antichi utensili da cucina come la borraccia, sa brocca, sa brunnia, il tegame e su frascu. 

La torre fu costruita (1290) in blocchi d’arenaria ‘riciclati’ dall’antica Tharros, antenata di Oristano, di cui ammirerai i reperti nel museo Antiquarium arborense.
Itinerario delle Ceramiche ad Oristano in Piazza Roma le ceramiche di Margherita Pilloni che rappresentano gli antichi utensili da cucina come la borraccia, sa brocca, sa brunnia, il tegame e su frascu.
Torre di San Cristoforo.
Segna l’inizio del quartiere pedonale di Oristano.
Oristano città museo, in piazza Martini, davanti allo studio SED+ le donne con la brocca in testa, le portatrici d’acqua, un’opera di Luce Buio.
In piazza Corrias con i balli accompagnati dal suonatore Giacomo Crobu e l’esibizione del Gruppo Tamburini e Trombettieri Pro Loco Oristano e del Gruppo figuranti in abito tradizionale sardo.
Balli sardi, grigliata di carne, frittura di pesce e zippole faranno da contorno alla serata di divertimento.
Balli sardi, grigliata di carne, frittura di pesce e zippole faranno da contorno alla serata di divertimento.
Balli sardi, grigliata di carne, frittura di pesce e zippole faranno da contorno alla serata di divertimento.

Oristano città museo, in piazza Martini, davanti allo studio SED+ le donne con la brocca in testa, le portatrici d’acqua, un’opera di Luce Buio.
Itinerario delle Ceramiche ad Oristano in Piazza Roma le ceramiche di Manis. Le Maschere in resina dei cavalieri della Sartiglia di Oristano.
Chiesa di San Francesco.
Marina di Torregrande.
La lunga spiaggia arenosa (quasi tre chilometri), va dalla foce del fiume Tirso fino al porticciolo turistico, a nord del golfo di Oristano. 
Marina di Torregrande.
Nel 2013 la spiaggia è stata premiata con la bandiera blu. 
La spiaggia, inoltre, è tra le più frequentate nella Provincia di Oristano.
Marina di Torregrande.
Nel 2013 la spiaggia è stata premiata con la bandiera blu. 
La spiaggia, inoltre, è tra le più frequentate nella Provincia di Oristano.
Marina di Torregrande.
Marina di Torregrande.
La torre spagnola.
Al centro del paese troneggia una “grande” torre, possente e imponente. 
La torre spagnola.
Si tratta di una torre a forma di cilindro di difesa costiera edificata fra il 1542 ed il 1572 per la difesa dell'approdo nel golfo di Oristano e per proteggere la foce del Tirso che poteva essere usato per raggiungere la città. 

Marina di Torregrande.
Torregrande viene considerata la “spiaggia di Oristano”, perché la città dista pochi chilometri ed è la più comoda da raggiungere.
Un mare bello, limpido, sembra d'argento, una luce particolare gli conferisce questo colore. 


Torregrande è il borgo marinaro di Oristano, la spiaggia più connessa e vicina a questo capoluogo di provincia della Sardegna. 

Si tratta della spiaggia con più servizi della provincia, frequentata come luogo di villeggiatura, d’estate si anima di turisti che la vivono di giorno al mare e di notte nei ristoranti e nei locali.
È detta "Torre grande" per essere la più imponente delle torri costiere sarde. 
La torre fu voluta dai Campidanesi per difendersi dagli attacchi barbareschi e costruita con l'aiuto finanziario della Corte spagnola e del Clero.

Fu costruita a partire dal 1542, fa parte del sistema di torri costiere per l’avvistamento e la difesa, soprattutto durante il periodo spagnolo. 

Dall'alto della torre spagnola.
La torre spagnola.
Porto turistico Marina di Torregrande - Oristano - 
Il porto turistico di Torregrande è situato nei pressi dello Stagno di Càbras.



Il porto turistico si trova a 9 km a ovest di Oristano ed è collegato con la città tramite un servizio di autobus. Dispone di 405 posti barca e dista pochi minuti a piedi dallo stabilimento balneare di Torregrande, dove, oltre alla vela, ci si può cimentare in ​​windsurf, kitesurf, beach volley e calcio.

Il Porto Turistico di Torregrande è gestito esclusivamente dalla Società "Marine Oristanesi" ed è suddiviso in due darsene, a destra per la pesca; a sinistra per le imbarcazioni destinate alla navigazione per scopi sportivi o ricreativi.

Il Porto Turistico di Torregrande.
Il Porto Turistico di Torregrande.
Il Porto Turistico di Torregrande.
Il Porto Turistico di Torregrande.

Lo Stagno di Cabras è una delle più grandi zone umide della Sardegna e degli stagni in Europa, ricopre una superficie di 2.100 ettari, costeggia tutto il territorio del Sinis creando piccoli stagni temporanei. 
Lo Stagno di Cabras è una delle aree più importanti per la protezione degli uccelli acquatici in pericolo nel bacino del Mediterraneo occidentale. 
Lo Stagno di Cabras è molto importante per la sosta di alcune specie di animali come il fenicottero rosa, l’oca selvatica, il falco della palude,  ma è nominato soprattutto per il muggine dal quale si ricava il famoso oro del mediterraneo, la bottarga.
Lo Stagno di Cabras.
Lo Stagno di Cabras.
    Strada Provinciale 6 Km 2,500 Cabras, Ittioturismo Acquaurchi, un ristorante situato in uno stagno che ospita i bellissimi fenicotteri rosa.
    Strada Provinciale 6 Km 2,500 Cabras, Ittioturismo Acquaurchi, un ristorante situato in uno stagno che ospita i bellissimi fenicotteri rosa.

    Strada Provinciale 6 Km 2,500 Cabras, Ittioturismo Acquaurchi, un ristorante situato in uno stagno che ospita i bellissimi fenicotteri rosa.

    Strada Provinciale 6 Km 2,500 Cabras, Ittioturismo Acquaurchi, un ristorante situato in uno stagno che ospita i bellissimi fenicotteri rosa.


    Strada Provinciale 6 Km 2,500 Cabras, Ittioturismo Acquaurchi, un ristorante situato in uno stagno che ospita i bellissimi fenicotteri rosa.
    Strada Provinciale 6 Km 2,500 Cabras, Ittioturismo Acquaurchi, un ristorante situato in uno stagno che ospita i bellissimi fenicotteri rosa.
Cabras, nuraghe Caombus, uno dei tanti nuraghe abbandonati dell' Oristanese.
Un nuraghe in forte stato di degrado con notevole interramento delle strutture.
Cabras, nuraghe Caombus, uno dei tanti nuraghe abbandonati dell' Oristanese.
Un nuraghe in forte stato di degrado con notevole interramento delle strutture.
Mari Ermi. La spiaggia si estende per due chilometri e mezzo lungo la costa di Cabras, incastonata tra l’incantevole 
Is Arutas e Porto Suedda.
Mari Ermi. La spiaggia si estende per due chilometri e mezzo lungo la costa di Cabras, incastonata tra l’incantevole Is Arutas e Porto Suedda.
La spiaggia di Mari Ermi si estende per due chilometri e mezzo lungo la costa di Cabras, incastonata tra l’incantevole Is Arutas e Porto Suedda.
 
 

 La sabbia dorata, fine, con piccolissimi ciottoli di quarzo bianco e rosa della spiaggia di Mari Ermi.

La sabbia dorata, fine, con piccolissimi ciottoli di quarzo bianco e rosa della spiaggia di Mari Ermi.
Mari Ermi. La spiaggia si estende per due chilometri e mezzo lungo la costa di Cabras, incastonata tra l’incantevole Is Arutas e Porto Suedda.
Campi di carciofi.

La spiaggia Is Arutas è una delle più conosciute e apprezzate spiagge della costa del Sinis, nell'oristanese, conosciuta anche con il nome di spiaggia dei chicchi.
Is Arutas, così come le vicine spiagge di Mari Ermì e Punta Maimoni, si differenziano principalmente dalle altre coste della Sardegna, in quanto composte da granito porfirico e non dalla più comune roccia calcarea. 
La spiaggia Is Arutas.
La spiaggia Is Arutas .
La spiaggia Is Arutas è una delle più conosciute e apprezzate spiagge della costa del Sinis, nell'oristanese, conosciuta anche con il nome di spiaggia dei chicchi.
Is Arutas, così come le vicine spiagge di Mari Ermì e Punta Maimoni, si differenziano principalmente dalle altre coste della Sardegna, in quanto composte da granito porfirico e non dalla più comune roccia calcarea. 
Is Arutas, così come le vicine spiagge di Mari Ermì e Punta Maimoni, si differenziano principalmente dalle altre coste della Sardegna, in quanto composte da granito porfirico e non dalla più comune roccia calcarea. 
La spiaggia Is Arutas è una delle più conosciute e apprezzate spiagge della costa del Sinis, nell'oristanese, conosciuta anche con il nome di spiaggia dei chicchi.
La spiaggia Is Arutas è una delle più conosciute e apprezzate spiagge della costa del Sinis, nell'oristanese, conosciuta anche con il nome di spiaggia dei chicchi.
La spiaggia Is Arutas è una delle più conosciute e apprezzate spiagge della costa del Sinis, nell'oristanese, conosciuta anche con il nome di spiaggia dei chicchi.



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