Abbiamo iniziato la visita di Torino dalla Mole Antonelliana, questo strano edificio con i suoi 167,5 metri di altezza è uno degli edifici più alti d’Italia.
Al suo interno abbiamo preso l’ascensore panoramico, costruito nel 1961 per le celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, che ci ha permesso di arrivare fino al “tempietto” posizionato sopra la cupola a 85 metri d’altezza e da lì è abbiamo ammirato una splendida visuale della città di Torino.
Torino. La Mole Antonelliana.
Torino. La Mole Antonelliana.
La Torino. Mole Antonelliana.
Torino. La Mole Antonelliana.
Panorama della città di Torino dalla Mole Antonelliana.
Panorama della città di Torino dalla Mole Antonelliana.
Dall'alto della Mole Antonelliana, sullo sfondo la Basilica di Superga .
Panorama della città di Torino dalla Mole Antonelliana.
Panorama della città di Torino dalla Mole Antonelliana.
Panorama della città di Torino dalla Mole Antonelliana.
Piazza Vittorio Veneto vista dalla Mole Antonelliana
"Cari amici vicini e lontani buonasera, ovunque voi siate ."
La Torino. Mole Antonelliana.
piemontese.
Lungo il percorso verso la Chiesa della Gran Madre di Dio, incontriamo questa grande e curiosa scultura di bronzo che rappresenta due volti, uno in positivo e l'altro in negativo. Questa scultura si ispira alla statua di pietra di Medusa di Istanbul.
In quest'opera l'acqua non si vede, ma si sente appoggiando l'orecchio alla statua.
La Chiesa della Gran Madre di Dio, definita anche Tempio della Gran Madre di Dio è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici della città di Torino.
Sorta per volontà dei Decurioni per festeggiare il ritorno Vittorio Emanuele I di Savoia dopo la sconfitta di Napoleone nel 1814.
Sorta per volontà dei Decurioni per festeggiare il ritorno Vittorio Emanuele I di Savoia dopo la sconfitta di Napoleone nel 1814.
La Chiesa della Gran Madre di Dio si trova sulla riva destra del fiume Po e venne inaugurata nel 1831.
Torino. Il fiume Po.
Chiesa della Gran Madre di Dio.
In primo piano, ai piedi della gradinata, la statua di Vittorio Emanuele I di Savoia.,
La Chiesa della Gran Madre di Dio. La Statua della Religione tiene una croce.
La Statua della Fede solleva un calice e tiene una bibbia in grembo.
I torinesi sostengono che la Fede nasconda un messaggio segreto: indicherebbe il luogo dove si nasconde il Santo Graal.
I torinesi sostengono che la Fede nasconda un messaggio segreto: indicherebbe il luogo dove si nasconde il Santo Graal.
Chiesa della Gran Madre di Dio.
l'epigrafe «ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS»,
l'epigrafe «ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS»,
“la nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re” (omaggia il ritorno di Vittorio Emanuele I)
La statua di Vittorio Emanuele I di Savoia, ai piedi della gradinata.
lIn ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II a Torino.
La Madre di Dio è anche effigiata nella statua dell'altare maggiore e nei rilievi realizzati a Milano nel 1830, che rappresentano quattro momenti della sua vita e che ornano la base della cupola emisferica a cassettoni.
Ai lati dell'altare la statua del Crocifisso.
e la statua del Sacro Cuore.
Ai lati del portale una delle due statue, San Marco con il Vangelo in mano
e un piede sopra il leone.
e un piede sopra il leone.
e la statue, San Carlo Borromeo.
Veduta della Piazza Vittorio Veneto dall'alto della Madre di Dio.
La statua di Vittorio Emanuele I di Savoia e sullo sfondo Piazza Vittorio.
La statua di Vittorio Emanuele I di Savoia e sullo sfondo Piazza Vittorio.
Ponte Vittorio Emanuele I
Piazza Vittorio Veneto (detta semplicemente Piazza Vittorio dai torinesi), è una delle piazze storiche e porticate di Torino,
Piazza Vittorio Veneto
Piazza Vittorio Veneto.
I portici di Torino ampi, luminosi e molto eleganti hanno donato al capoluogo piemontese l’appellativo di città salotto. Una definizione dovuta alle sue vie e piazze storiche, dove si può passeggiare con calma godendo del riparo degli antichi portici.
Incastonata tra i palazzi della centralissima via Po di Torino si
trova la Chiesa
della Santissima Annunziata, splendido esempio di stile neo barocco.
Nella Via Po abbiano notato alcuni cubetti in pietra incorporati nell'asfalto dei portici.
Per ogni cittadino deportato era stato scolpito un cubetto in pietra corredato di una targhetta in ottone riportante i dati della persona scomparsa.
Nella Via Po abbiano notato alcuni cubetti in pietra incorporati nell'asfalto dei portici.
Per ogni cittadino deportato era stato scolpito un cubetto in pietra corredato di una targhetta in ottone riportante i dati della persona scomparsa.
La storica galleria Subalpina, situata tra piazza Castello e piazza San Carlo, vanta la presenza di numerosi locali commerciali, con un’architettura urbanistica ispirata ai "passages" parigini destinati allo svago della borghesia del tempo.
La storica galleria Subalpina
La bellissima Piazza Castello. Su questa piazza si affacciano alcune tra le più importanti attrazioni di Torino come il Palazzo Reale, che si trova al centro della piazza, il Teatro Regio, tra i più importanti teatri lirici d’Italia, il Palazzo Madama, che fu sede del Senato Subalpino, e la Real Chiesa di San Lorenzo.
La storica galleria Subalpina
La bellissima Piazza Castello. Su questa piazza si affacciano alcune tra le più importanti attrazioni di Torino come il Palazzo Reale, che si trova al centro della piazza, il Teatro Regio, tra i più importanti teatri lirici d’Italia, il Palazzo Madama, che fu sede del Senato Subalpino, e la Real Chiesa di San Lorenzo.
Piazza Castello
Palazzo Madama e il monumento all'Alfiere dell'Esercito Sardo.
Real chiesa di San Lorenzo, ubicata tra via Palazzo di città e Palazzo Chiablese. dall’apprezzabile struttura barocca opera di Guarino Guarini, eseguita tra il 1668 e il 1687. La chiesa appare senza facciata, alla chiesa si accede da un portone che sembra quello di un palazzo civile.
Real chiesa di San Lorenzo.
La rende unica la mancanza di una facciata, presente nel progetto originario ma mai realizzata per volontà dei Savoia, che non volevano inserire elementi che snaturassero l’architettura di Piazza Castello.
La rende unica la mancanza di una facciata, presente nel progetto originario ma mai realizzata per volontà dei Savoia, che non volevano inserire elementi che snaturassero l’architettura di Piazza Castello.
La Real chiesa di San Lorenzo, la cupola vista da Piazza Castello.
La Chiesa di San Lorenzo. Appena si entra dal portone, e prima di entrare nella chiesa vera e propria, c'è una piccola cappella dedicata all'Addolorata. Scala Santa, si fa in ginocchio.
L'Altare Maggiore.
L'Altare Maggiore
Nel paliotto dell’altare in marmo di Carrara, è raffigurato il Voto di Emanuele Filiberto.
La pala di San Lorenzo è situata sopra l’altare.
La Cappella dell' Immacolata.
In questa Chiesa una volta era ospitata la Sacra Sindone. Adesso custodisce al suo interno la copia della Sacra Sindone, il telo che ha avvolto il corpo di Gesù dopo la crocefissione.
La copia della Sacra Sindone.
La Reggia di Venaria dista a 10 chilometri dalla città di Torino.
Oggi l'abbiamo raggiunta facilmente in bus, e a piedi percorrendo questo viale alberato siamo arrivati all'ingresso del Borgo di Venaria.
Oggi l'abbiamo raggiunta facilmente in bus, e a piedi percorrendo questo viale alberato siamo arrivati all'ingresso del Borgo di Venaria.
Il Borgo di Venaria Reale.
La reggia di Venaria Reale è una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997.
Piazza della Repubblica e la Torre dell’Orologio all’ingresso della Reggia di Venaria Reale,
Alle mie spalle la Torre dell’Orologio all’ingresso della Reggia di Venaria Reale.
Piazza della Repubblica, la Chiesa di Sant' Uberto e l'ingresso alla Reggia.
Ingresso principale della Reggia di Venaria.
La nostra visita inizia dal piano seminterrato con la Galleria dei Ritratti.
La Dinastia. Nobili e Cavalieri.
La Dinastia. Nobili e Cavalieri
Carlo Felice.
Piano seminterrato - La Dinastia, Nobili e Cavalieri.
Guido Reni. Apollo scortica Marsia.
Guido Reni. San Gerolamo.
Adiacente la Sala di Diana, nell’ appartamento della principessa Ludovica, un allestimento di prestigiose opere cinquecentesche e seicentesche, più una ventina di preziosi dipinti di celebri maestri.
La grande pittura Flamminga. Rubens e Van Dyck
Susanna e i vecchioni. Rubens.
Ritratto del primo conte di Denbigh. Pittore Inglese, Copia Da Anton Van Dick - XVIII Secolo
I dipinti olandesi di Cabinet.
Antonio Badile. La presentazione di Gesù al Tempio.
Francesco Barbieri detto il Guercino. San Paolo eremita.
La sala di Diana e la bellissima volta. La reggia di Diana, attraversiamo gli appartamenti del duca e della duchessa, del re e della regina. Un susseguirsi di stanze importanti, cinquecento opere fra arazzi, sculture, dipinti e oggetti preziosi impreziosiscono i locali reali, il luogo dove il destino di migliaia di persone era deciso fra intrighi politici e militari.
La Sala di Diana, particolare.
Il Piano nobile della Reggia di Venaria Reale. La camera di udienza della regina.
La camera di udienza della regina.
La camera di udienza della regina.
Il letto della regina.
Il salottino del Re.
Il salottino del Re. Ritratto di Carlo Emanuele III
Martin van Meytens il Giovane
Giuseppe d'Asburgo Lorena, futuro imperatore, con la sorella Maria Anna.
Maria Giovanna Battista Clementi detta la Clementina. Ritratto di Vittorio Amedeo III giovane.
Sala di Ifigenia.
Il fiore all’occhiello della Reggia è la Galleria Grande, la maestosa galleria che collegava l’appartamento del re a quello dell’erede al trono, opera di Filippo Juvarra.
Uno sguardo sul giardino favoloso.
La Galleria Grande.
Argenti antichi.
Il Rondo alfieriano con le Statue delle Quattro Stagioni di Simone Martinez.
Una delle Statue delle Quattro Stagioni .
Corridoio che porta alla Cappella di Sant' Uberto.
Busto di Napoleone.
Scalone di Sant’Uberto, la Corte di carta di Isabelle de Borchgrave.
Il tabernacolo retto da angeli marmorei. La Cappella di Sant’Uberto, un altro capolavoro di Juvarra, dedicata al santo protettore dei cacciatori della residenza.
Cappella di Sant’Uberto.
La bellissima volta della Cappella di Sant’Uberto.
Cappella di Sant’Uberto.
Il complesso juvarriano della Reggia di Venaria s’impreziosisce della mostra «Sculture moderne»: un nuovo percorso espositivo dedicato ai grandi scultori del ventesimo secolo. Diciassette opere in bronzo e marmo, datate dalla fine degli anni novanta ad oggi, che appartengono a dodici tra i più affermati maestri della scultura italiana.
La «Nascita di Venere» «Il gatto dorme rotondo» e «Testimoni»...
Padiglione Garove.
"Pelle di marmo + Anatomia" nel Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone
"Catrame su bronzo e acciaio"
"Bronzo policromo"
Arnaldo Pomodoro-“Sfera con sfera”, nella corte d’onore della Reggia di Venaria.
La Corte d'Onore, contiene il meraviglioso Teatro dell'Acqua della Fontana del Cervo. Con i suoi 100 ugelli d'acqua con getti che arrivano fino a 12 metri, condotti colorati e giochi di luce, è tra le fontane più suggestive al mondo.
Il Borgo di Venaria Reale.
Il Borgo di Venaria Reale.
Il mio pranzo in una trattoria del Borgo di Venaria.
Piazza San Carlo. Le due Chiese gemelle, Santa Cristina Martire e San Carlo.
Strano..un solo campanile per due chiese.
Piazza San Carlo. Le due Chiese gemelle, Santa Cristina Martire e San Carlo.
Strano..un solo campanile per due chiese.
Guardando la facciata delle due chiese, solo quella di destra, la Chiesa di San Carlo è dotata di campanile.
Chiesa di San Carlo
La pala d’altare raffigura San Carlo Borromeo in venerazione davanti al Sudario di Cristo.
La volta a botte della chiesa di San Carlo.
La volta a botte della chiesa di San Carlo.
La Chiesa di Santa Cristina fu voluta da Maria Cristina di Francia, prima Madama reale, per ricordare il figlioletto appena deceduto a soli cinque anni. L'organo è sovrastato da un quadro del XVII secolo, Il martirio di santa Cristina di Bolsena.
Affresco parietale a destra dell'ingresso: Liberazione di Israele con Giuditta che mostra la testa di Oloferne.
Chiesa di Santa Cristina. Altare.
Piazza San Carlo.
Il toro di piazza San Carlo. Si dice che l'attività preferita dei turisti in cerca di fortuna sia quella di pestare le palle al toro!
La leggenda vuole che calpestare gli attributi del toro porti molta fortuna.
Via Roma, sullo sfondo piazza San Carlo
Il Duomo. Cattedrale di San Giovanni Battista è il fulcro religioso della città di Torino.
Il Duomo ospita al suo interno una delle reliquie più importanti della cristianità, la Sacra Sindone.
Il Duomo sorge in uno dei punti più ricchi di storia della città di Torino, a pochi passi dall'area archeologica e pressoché adiacente al Teatro Romano dell'antica Julia Augusta Taurinorum.
Il Duomo venne progettato da Guarino Guarini e nel 1997 fu ampiamente danneggiato da un grosso incendio. La facciata della chiesa in marmo bianco di Bussoleno.
Il Duomo si presenta, a parte le bellissime cappelle sulle navate laterali, un pò spoglio.
Lungo le navate laterali si trovano cappelle con bellissimi altari devozionali.
Lungo le navate laterali si trovano cappelle con bellissimi altari devozionali.
Nel Duomo è conservata una delle più belle riproduzioni dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, dipinta da Luigi Cagna.Si tratta di un dipinto davvero imponente di circa 900 kg commissionata nel 1835 dal Re Carlo Felice
All'interno della cattedrale, nel transetto destro si trova il grande organo a trasmissione meccanica costruito nel 1874.
L'organo e l'Altare del Crocifisso.
L'organo e l'Altare del Crocifisso.
Dietro il settecentesco altare maggiore in marmo nero vi è la riproduzione
a trompe-l'oeil della Cappella della Sindone.
a trompe-l'oeil della Cappella della Sindone.
A Torino è custodita la più importante reliquia della religione cristiana,
la Sacra Sindone.
La Sindone è disposta in posizione distesa, piana ed orizzontale. Inoltre la teca è in vetro antiproiettile, a tenuta stagne, in assenza di aria e con un gas inerte, protetta dalla luce e dagli altri agenti atmosferici.
Cappella della Resurrezione di Cristo.
Cappella dei Santi Ippolito e Cassiano. Madonna con Bambino in gloria
con i Santi Ippolito e Cassiano.
con i Santi Ippolito e Cassiano.
Cappella della corporazione dei maniscalchi e degli orefici: Sant'Eligio.
Cappella dei Santi Massimo e Antonio Abate.
Madonna col Bambino, Sant'Antonio Abate e S.Massimo
Madonna col Bambino, Sant'Antonio Abate e S.Massimo
La cappella custodisce i resti del Beato Pier Giorgio Frassati beatificato da Giovanni Paolo II (1990), divenuto patrono delle Giornate Mondiali della Gioventù.
Cappella dei santi Biagio e Onorato. La Comunione mistica di Sant'Onorato.
Il Polittico dei Santi Crispino e Crispiniano, detto anche Polittico della Compagnia dei calzolai.
Cappella di S.Michele Arcangelo: Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Filippo Neri e Francesco di Sales.
Cappella della Natività di Gesù.
Cappella di S.Secondo martire .
Nel centro di Torino, sorgono i resti di un’imponente costruzione romana risalente ai tempi di Julia Augusta Taurinorum. Parco Archeologico cittadino.
Parco Archeologico cittadino. Porta Palatina e resti romani.
Parco Archeologico cittadino. Porta Palatina.
Parco Archeologico cittadino. Qui si possono ammirare i resti della maestosa "Porta Palatina", che rappresenta uno dei monumenti meglio conservati di tutto il mondo romano,
e il Teatro, scoperto nel 1899 durante la demolizione di "Palazzo Vecchio", per metà ancora oggi nascosto dalla cosiddetta "Manica Nuova" di Palazzo Reale.
e il Teatro, scoperto nel 1899 durante la demolizione di "Palazzo Vecchio", per metà ancora oggi nascosto dalla cosiddetta "Manica Nuova" di Palazzo Reale.
Parco Archeologico cittadino. Porta Palatina.
Parco Archeologico cittadino. Porta Palatina.
Parco Archeologico cittadino. Porta Palatina.
Parco Archeologico cittadino. Sullo sfondo la Basilica del Corpus Domini.
Basilica del Corpus Domini. L'altare maggiore originale del Seicento, risale al 1664. La pala, raffigura il miracolo eucaristico del 6 giugno 1453, venne dipinta da Bartolomeo Caravoglia nel 1667.
Basilica del Corpus Domini.
Basilica del Corpus Domini.
Basilica del Corpus Domini. La cappella dedicata alla Madonna delle Grazie. A lato, la statua in bronzo del Santo Giuseppe Cottolengo nell'atto di invocare la grande grazia (2 settembre 1827). opera dello scultore Davide Calandra.
Il Santo Giuseppe Cottolengo, inginocchiato di fronte al quadro della Vergine delle Grazie.
L'altare maggiore, tutto in marmi di più colori, è sostenuto
da quattro colonne corinzie a spirale ornate di bronzi.
Il quadro raffigurante il miracolo è opera assai pregiata di Bartolomeo Carovaglia,
discepolo del Guercio.
Ristorante della tranvia Sassi–Superga.
La tranvia Sassi–Superga, nota come Dentiera, è una linea tranviaria collinare a cremagliera, che collega il quartiere precollinare di Sassi con la collina di Superga a un'altitudine di 672 metri.
Linea tranviaria collinare a cremagliera:
Linea tranviaria collinare a cremagliera.
Questa tranvia a dentiera elettrica che i torinesi chiamano “Dentéra” con trazione su rotaia centrale è stata inaugurata nel 1934.
Panorama ripreso dall'alto della “Dentéra”.
Real basilica di Superga. L'ingresso della basilica con il sontuoso pronao sorretto da otto imponenti colonne corinzie.
La Real basilica di Superga, fu fatta costruire dal re Vittorio Amedeo II, Dopo aver sconfitto i francesi, come ringraziamento alla Vergine Maria alla quale aveva fatto un voto.
La Basilica è dedicata alla Madonna delle Grazie, la cui statua lignea è conservata nella Cappella del Voto.
L’Altare Maggiore, con statue e monumenti in marmo di Carrara.
L’Altare Maggiore, con statue e monumenti in marmo di Carrara.
La sontuosa ed elegante cupola barocca opera di Filippo Juvarra.
L’Altare Maggiore, con statue e monumenti in marmo di Carrara.
Lo splendido organo storico della Basilica, il settecentesco Concone.
l’altare maggiore
Il bassorilievo sopra l’altare maggiore raffigura l’assedio francese di Torino del 1706, cioè l’episodio a cui è legata la costruzione del santuario.
La Cappella del Voto con la Statua in legno della Madonna delle Grazie del Seicento, la statua di fronte a cui Vittorio Amedeo II si inginocchiò e chiese la vittoria in battaglia.
la Statua in legno della Madonna delle Grazie del Seicento,
l’altare maggiore
Alla destra dell’altare maggiore si accede alla sagrestia, tutta rivestita da armadi in legno di noce.
L' Altare dell'Annunciazione.
Quadro di S. Luigi, Re di Francia, che mostra la corona di spine in presenza di S. Remigio, Vescovo dì Reims.
Quadro del martirio di S. Maurizio e compagni.
Dall’ ingresso a sinistra della basilica si scende nei sotterranei dove sono collocate le tombe dei Re, da Vittorio Amedeo II a Carlo Alberto, e dei principi, sepolti dal 1731 in poi.
Dall’ ingresso a sinistra della basilica si scende nei sotterranei dove sono collocate le tombe dei Re, da Vittorio Amedeo II a Carlo Alberto, e dei principi, sepolti dal 1731 in poi.
I giardini della basilica.
Camminando lungo il sentiero che gira esternamente intorno alla Basilica si arriva al lato posteriore dove è stata posta una lapide commemorativa sul punto esatto in cui mercoledì 4 maggio 1949 l'aereo che riportava in Italia i calciatori del "Grande Torino" si schiantò contro il terrapieno della Basilica di Superga.
Proseguendo si arriva alla lapide ricordo del 4 maggio 1949, quando 31 persone persero la vita nello schianto dell'aereo che riportava in patria i giocatori del grande Torino.
oltre alla lapide con i nomi dei 31 passeggeri dell’aereo, ci sono le foto del Torino e una bel po’ di sciarpe lasciate in dono da tifosi non solo granata, come ricordo di quella visita.
oltre alla lapide con i nomi dei 31 passeggeri dell’aereo, ci sono le foto del Torino e una bel po’ di sciarpe lasciate in dono da tifosi non solo granata, come ricordo di quella visita.
Gli gnocchi alla bava, uno dei gustosi
primi piatti della cucina piemontese. Il piatto presenta uno dei
prodotti di nicchia della regione, ovvero la toma, uno dei formaggi
più amati.
Finalmente! Oggi si va al Parco del Valentino.
Parco del Valentino.
Il Castello del Valentino sorge nel Parco Del Valentino sulle rive del fiume Po. Le prime origini dell’edificio risalgono al XVI secolo ma il suo aspetto attuale si deve in gran parte agli interventi voluti dal 1620 dalla duchessa Cristina di Francia.Oggi è proprietà del Politecnico di Torino e ospita i corsi di laurea in Architettura.
Nel 1630-1660 fu eretto il castello Valentino, un imponente edificio opera di Carlo e Amedeo di Castellamonte, usato come residenza estiva dei Savoia. L'area passò da semplice parco fluviale del Po a struttura organizzata con raffinati giardini.
Ma fu soltanto nel XIX secolo che iniziarono i veri lavori di modifica nell'attuale pittoresco parco cittadino.
Dal 1997 il castello è inserito nella lista del patrimonio dell'umanità come elemento parte del sito seriale UNESCO Residenze Sabaude.
il Parco è stato saltuariamente sfruttato come spazio espositivo all'aperto di varie iniziative, quali, ad esempio, il Salone internazionale del gusto e il Salone dell'automobile di Torino, arrivato alla quarta edizione nel 2018.
Il Parco del Valentino è il più famoso e antico parco pubblico della città. È sicuramente il parco cittadino più conosciuto ed è stato assunto a simbolo della città al pari della Mole Antonelliana. In una splendida posizione, non distante dal centro, è situato lungo la sponda sinistra del Po.
Questo parco si distingue anche per la presenza del famoso Borgo Medievale di Torino, allestito per rendere tributo alle antiche tradizioni storiche e culturali del Piemonte e delle regioni limitrofe.
La Rocca. Una costruzione maestosa, che si articola su quattro piani e ospita al suo interno diverse stanze, due cucine e addirittura una prigione al piano interrato.
Camminando all’interno del borgo, lungo la sua unica via, si rivive la magia dei secoli passati, ammirando chiese e edifici in pieno stile tardomedievale.
Il Borgo Medievale di Torino è un museo a cielo aperto che sorge lungo le rive del fiume Po, nel parco del Valentino a Torino.
All’interno del Borgo si trovano diverse botteghe: la bottega del ferro battuto, la stamperia, la bottega di prodotti del paniere, la strada reale dei vini torinesi, dove poter comprare prodotti tipici.
Il Giardino delle delizie, ricco di piante da fiore, al Giardino dei "rimedi semplici", coltivato ad erbe aromatiche e medicamentose, e all'Orto, con il capanno per ricoverare gli attrezzi.
Parco del Valentino.
Parco del Valentino.
Monumento all'Artigliere.
Nino Costa, poeta piemontese.
La statua sul ponte Umberto I simboleggia la Pietà.
anatre lungo la riva del Po.
Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo egizio al mondo (1824), e per importanza è secondo solo a quello del Cairo".
Si trova nel cuore della città, a due passi da Piazza Castello
È costituito da un enorme numero di reperti archeologici, in parte facenti parte delle collezioni personali dei Savoia, in parte recuperati dalla Missione Archeologica Italiana negli anni tra il 1900 e 1935.
È costituito da un enorme numero di reperti archeologici, in parte facenti parte delle collezioni personali dei Savoia, in parte recuperati dalla Missione Archeologica Italiana negli anni tra il 1900 e 1935.
Statua della dea Sekhmet
Libro dei Morti di Iuefankh
Papiro dei Re, un rotolo di papiro frammentario in grafia ieratica.
il Sacofago di Ibu, trovato da Schiapparelli durante la campagna di scavo del 1905/1906 a Qau el-Kebir.
Questa mummia si trova in posizione fetale all'interno di una vasca ovale: questa era infatti la forma tradizionale della fossa in cui veniva deposto il defunto, che veniva scavata direttamente nel deserto in modo da portare all'essiccazione naturale del corpo.
Mummia di uomo adulto con corredo funerario. 3500 a.C.
La Mummia di uomo adulto ha più di 5.500 anni!
Il telo di Gebelein, il più antico tessuto di lino dipinto che si conosca. Rinvenuto nel 1930 durante una missione di scavo, i frammenti esistenti, suddivisi in quattro pannelli, riportano scene di un paesaggio nilotico in cui si distingue certamente un'imbarcazione che solca il grande fiume.
Il telo di Gebelein
Il telo di Gebelein
Galleria Belvedere. La statua della Principessa Redji, in granodiorite, è una delle statue più antiche presenti nel museo
La statua della Principessa Redji.
stele falsaporta del cortigiano Kai
stele falsaporta del cortigiano Kai
sarcofago in legno di Perim. Antico Regno
arredo funerario della mastaba di Perim. Antico Regno
sepoltura in cesta di giunchi con tunica plissettata
camera centrale della Tomba degli Ignoti: sarcofago in pietra e sarcofago in legno, e parte del corredo
Camera centrale della Tomba degli Ignoti: sarcofaghi e corredo funerario.
Camera centrale della Tomba degli Ignoti: mummia del sarcofago in pietra.
Vasi e scodelle in terracotta trovati nella Tomba di Iti e Neferu.
Resti di Neferu e del suo corredo.
Il corredo della Tomba di Ini: statuetta e modellini di barche in legno, vasi in terracotta.
Sarcofago, statua di Ini e corredo della Tomba di Ini.
La tomba del funzionario Shemes e di una donna chiamata Rehuerausen (forse sua moglie), fu scoperta intatta nel 1911. Facevano parte del corredo tre modellini di navi in terracotta e due statue rappresentanti il defunto.
Tomba di Shemes.
Sarcofago di Menhotep. Medio Regno.
Statua del governatore Uahka. Medio Regno.
Tra le statue più antiche, questa scultura in calcare, è risalente al 1850 a.C.
Statua di Aanen secondo sacerdote astronomo di Amon.
Steli funerarie.
Statuette del ka e frammenti di pittura parietale della cappella funeraria.
Vista del museo dall'alto, su via Accademia delle Scienze.
Statua di Amenhotep I. Nuovo Regno.
Statua stilofora.
Ostrakon raffigurante una ballerina in posizione acrobatica.
Questo ostrakon egizio figurato, per quanto piccolo, rappresenta un pezzo preziosissimo nella collezione del museo. Sulla scheggia di calcare è raffigurata una ballerina in movimento.
La famosa Cappella di Maia. Venne scoperta nella necropoli di Deir el-Medina, vicino alla tomba di Kha. Le sue spettacolari pitture in tempera a secco furono rimosse insieme all'intonaco originale, nel 1906, mediante la cosiddetta tecnica "a strappo" e ricollocate al Museo Egizio.
Statua di Pendua, servitore della Sede della verità, e della moglie Nefertari. Nuovo Regno.
Papiro con la pianta della tomba di Ramesse IV. Nuovo Regno.
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino. Nuovo Regno. Questo papiro, nascosto in epoca vittoriana perché considerato scandaloso, misura 3,20m.
Papiro satirico o Papiro erotico di Torino. Nuovo Regno. Questo papiro, nascosto in epoca vittoriana perché considerato scandaloso, misura 3,20m.
Tomba di Kha.
Letto di Merit con poggiatesta della Tomba di Kha e Merit.
Tuniche invernale ed estiva di Kha.
Sedia, ushabti con modellini di sargofagi e statuetta di Kha.
Cibi fossilizzati della Tomba di Kha e Merit.
Forme di pani fossilizzati della Tomba di Kha e Merit.
Sarcofagi.
Coperchio del sarcofago esterno dello scriba Betehamon. Terzo Periodo.
Coperchio del sarcofago esterno dello scriba Betehamon. Terzo Periodo.
Sarcofago della cantatrice Tabakenkhonsu. Terzo Periodo.
Coperchio del sarcofago della cantatrice di Amon, Tamutmutef . Terzo Periodo.
Coperchio del sarcofago di Tadiaset.
Coperchio del sarcofago di Harua con decorazione "a colonna unica".
Coperchio del sarcofago interno.
Cassa del sarcofago esterno e sarcofago intermedio di Mentuirdis. |
Alveo del sarcofago interno.
Cartonnages.
Reticella con scarabeo alato e figure dei quattro figli di Horus.
Sarcofago del visir Gemenefherbak. Epoca Tarda.
Sarcofagi delle tre sorelle Tapeni, Tamit e Renpetnefret.
Raffigurazioni di Tolomeo II con nemes come il vrano egizio) e con diadema che trattiene i capelli come il re greco).
Busto di regina tolemaica con parrucca lunga e tre cobra urei sulla fronte. Epoca Tolemaica.
Libro dei Morti della Tomba di Kha.
Particolare del Libro dei Morti della Tomba di Kha.
Mummia di bambino completa di maschera e cartonnage dipinto. EpocaTolemaica/Epoca Romana - I secolo a.C/II secolo d.C.
Sarcofago antropoide in legno con tracce di decorazione e mummia maschile con cartonnage dipinto e dorato (Epoca Tolemaica/Epoca romana - 332 a.C./395 d.C.)
Il sarcofago del bambino Petamenofi, morto a 4 anni 8 mesi e 10 giorni (118/123 d.C.), a Tebe.
Le sale più belle sono la Galleria dei Re al piano terra e la Galleria dei Sarcofagi al primo piano. Le sale sono state allestite in occasione delle Olimpiadi di Torino del 2006
La sfinge nella Galleria dei Re.
Statua di Ramses II ( Nuovo Regno - 1539-1076 aC)
Statua del faraone Horemheb e della regina Mutnedjemet. Nuovo Regno.
Statua di Sethi IIIl faraone è raffigurato con la gamba sinistra in avanti nell'atto di procedere e agire, mentre tiene nella mano lo stendardo con l'insegna del dio Amon.
Una statua del dio Ptah, scolpita durante il regno di Amehotep III, presenta una testa aggiunta nell'Ottocento.
Statua del dio Ptah. Nuovo Regno.
Nel 1965 il Museo Egizio di Torino provvide a salvare il tempio nubiano di Ellesija, che minacciava di essere sommerso dal lago Nasser. Nell'anno successivo il monumento fu generosamente donato dall'Egitto all'Italia e assegnato dal governo italiano al Museo Egizio di Torino.
Sulla parete di fondo del tempio di Ellesija la triade Amon, Horus e il faraone Ramesse II.
Il Tempio di Ellesiya.
Sarcofago.
Oggi visitiamo il Santuario della Consolata.
il Campanile della Chiesa, costruito nell’XI secolo e rimasto come testimonianza di una precedente chiesa romanica Sant’Andrea.
La facciata neoclassica del 1860. Chiesa di Santa Maria della Consolazione. Il Santuario della Consolata.
La Chiesa nella quale andava la Regina Margherita ai tempi in cui Torino era la Capitale d'Italia .
All'interno ci si trova davanti ad un'unica grande navata a pianta esagonale con di fronte tre ingressi che portano ad altre sale.
All'interno ci si trova davanti ad un'unica grande navata a pianta esagonale con di fronte tre ingressi che portano ad altre sale.
Il Santuario della Consolata è il luogo di culto più antico di Torino e risale al V secolo. Nacque come luogo di culto pagano dedicato a Sant'Andrea.
Altare di Filippo Juvarra e Icona della Vergine Odigitria, XV secolo.
Sulla destra rispetto all'ingresso si trova la cripta all'interno della quale c'è l'icona della Vergine, che secondo la leggenda, dopo essere stata smarrita venne recuperata da tal Giovanni Ravacchio, un cieco di Briançon, che riacquistò la vista dopo che il quadro venne ritrovato.
Alle spalle dell'altare c'è un corridoio con i quadri votivi e una piccola cappella che porta in Sacrestia.
L'antica cripta, corrisponde alla "Cappella delle Grazie", ed è visibile dal loggiato realizzato anch'esso nell'ultimo ampliamento del XX secolo.
I moltissimi ex-voto donati dai fedeli.
Il gruppo scultoreo di Vincenzo Vela: Le due regine.
La Cappella nella quale andava a pregare la Regina Margherita di Savoia.
Nel 1835, a seguito dell'imperversare di un'epidemia del colera, l'amministrazione cittadina fece erigere la colonna sul piazzale adiacente via della Consolata.
Rigorosamente gustato in Piazza della Consolata. Ecco il tipico e delizioso bicerin (caffé, cioccolato e crema di latte) servito in bicchieri tondi a calice trasparenti.
Il Palazzo Reale di Torino fu l'antico e prestigioso centro di potere della famiglia sabauda per tre secoli. Patrimonio dell’UNESCO dal 1997 L'edificio fu la residenza dei Savoia e del primo re d'Italia fino al 1865 e poi venne ancora utilizzato dalla Famiglia Reale fino al 1946.
Retro dell'edificio Palazzo Madama con la Casaforte (o Castello) degli Acaja.
Il giardino del Palazzo Reale.
L’Armeria Reale di Torino è oggi una delle più ricche e antiche collezioni di armature e armi del mondo, nonché parte del complesso di Residenze Sabaude entrato a fare parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997.
Palazzo Reale. Sala da ballo.
Piano Nobile sala dell'alcova.
la Scala delle Forbici progettata e costruita da Filippo Juvarra negli anni ’20 del Settecento. La scala fu voluta per il matrimonio del principe Carlo Emanuele III con Anna Cristina di Baviera Sulzbach, affinché l’accesso al maestoso appartamento dei due consorti, che si trovava al secondo piano del palazzo reale, fosse altrettanto maestoso e ricco.
Galleria Sabauda.
Portantina per il trasporto della S.S. Sindone.
Torneo nella piazza del Castello. Antonio Tempesta.
Guido Reni. Morte di Lucrezia.
RITRATTO EQUESTRE DEL PRINCIPE TOMMASO FRANCESCO SAVOIA – ANTONIE van DYCK
Sacra Famiglia. Jan Van Bijlert.
L'Annunciazione dipinta a Genova da Orazio Gentileschi nel 1623.
Beato Angelico. Madonna con Bambino.
Andrea Mantegna, Madonna con Bambino e sei Santi del 1500 circa.
Madonna con il Bambino. Giorgio Culinovic detto Lo Schiavone.
Tintoretto. La Trinità.
Paolo Veronese, Cena in casa di Simone, 1556, Torino, Galleria Sabauda.
La Galleria Sabauda è una delle più importanti pinacoteche italiane che raccoglie nella sua collezione settecento dipinti tra cui capolavori di grandi maestri italiani, fiamminghi e olandesi.
Le nature morte al 3° piano.
Natura morta con fiori. Abraham Mignon.
Cristo Flagellato (Spagnoletto)
La Buona Madre. Franz Van Mieris il Vecchio.
Domenichino. Agricoltura-Astronomia-Architettura.
Francois de trois. Luigi duca di Borgogna.
Venere e Cupido.
Museo di Antichità. Museo Archeologico.
Fondato nei primi del cinquecento per ospitare le opere e i reperti acquistati dai duchi di Savoia nel corso dei secoli, dal 1724 è diventato parte del Regio Museo dell’Università di Torino. Si tratta di una delle istituzioni museali più antiche di tutta l'Europa.
Fondato nei primi del cinquecento per ospitare le opere e i reperti acquistati dai duchi di Savoia nel corso dei secoli, dal 1724 è diventato parte del Regio Museo dell’Università di Torino. Si tratta di una delle istituzioni museali più antiche di tutta l'Europa.
Lucio Vero. 161-169 D.C.
"Carlo Alberto archeologo in Sardegna". La mostra della passione per l'archeologia di Carlo Alberto, re di Sardegna, che tra il 1829 e il 1843 partecipa personalmente ad attività di scavo nell'isola.
Idoli sardo fenici. Bronzo.
Il mosaico di Orfeo proveniente da Cagliari (1763) quartiere Stampace
"Quel che resta della statua di un tempo in cui la fotografia ancora non esisteva."
La Caffetteria di Palazzo Reale.
La Caffetteria di Palazzo Reale.
Palazzo Carignano, ospita il MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO.
È dedicato all'epoca risorgimentale, durante la quale avvenne l'unificazione politica dell'Italia.
I reperti esposti nel museo, sono databili tra il 1706 (anno dell'assedio di Torino) e il 1946 (nascita della Repubblica Italiana) con particolare attenzione, ai cimeli risorgimentali, che invece sono legati a un lasso di tempo compreso tra la fine del XVIII sec. e l'inizio della prima guerra mondiale. Le collezioni sono conservate all'interno del piano nobile del palazzo.
I reperti esposti nel museo, sono databili tra il 1706 (anno dell'assedio di Torino) e il 1946 (nascita della Repubblica Italiana) con particolare attenzione, ai cimeli risorgimentali, che invece sono legati a un lasso di tempo compreso tra la fine del XVIII sec. e l'inizio della prima guerra mondiale. Le collezioni sono conservate all'interno del piano nobile del palazzo.
Al suo interno è conservata l’aula originale della Camera dei deputati del Parlamento subalpino del 1848.
Palazzo Carignano, ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Palazzo Carignano, ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Ingresso.
È il più antico e noto museo di storia patria, l’unico a essere "nazionale" per importanza, ricchezza e rappresentatività delle collezioni.
Re Vittorio Emanuele.
Rappresentazioni del Risorgimento nel Museo 1884, 1898, 1908, 1911
Dipinti, armi, documenti e libri, vessilli, uniformi.
Dipinti, armi, documenti e libri, vessilli, uniformi.
Ritratto di Ugo Foscolo.
Consolato e impero napoleonico 1799-1815
Il 20 maggio 1814 Vittorio Emanuele I re di Sardegna rientra in Torino dopo la fine dell’occupazione francese.
Il Torchio.
- Nella sala del museo è stata ricostruita la cella della fortezza dello Spielberg, sovrastante la città ceca di Brno, in cui fu rinchiuso Silvio Pellico dal 1822 al 1830. La porta è quella originale e una lapide riporta i nomi dei carbonari e dei patrioti che vi furono incarcerati.
Silvio Pellico.
E' dedicata alla
Vittorio Emanuele II
L’uomo che per primo avrebbe portato la corona e il titolo di re d’Italia nacque a Torino da Carlo Alberto di Savoia-Carignano e Maria Teresa d’Asburgo (ramo toscano).
La sala delle COSTITUZIONI concesse nel 1848, in particolare dello STATUTO ALBERTINO. Le pareti sono di colore BLU SAVOIA.
Il BUSTO DI CARLO ALBERTO 847.
Il BUSTO DI CARLO ALBERTO 847.
La sala ITALIANA-PIEMONTESE che racconta la PRIMA GUERRA D'INDIPENDENZA nel 1848/49. Nell'ambiente prevale l'aspetto militare piemontese e quello austriaco. L'esposizione illustra anche la presenza dei VOLONTARI ITALIANI e dei contingenti degli altri stati accanto all'ESERCITO SABAUDO.
Battaglia di Novara, Il 20 marzo 1849.
Schiacciato fra le pressioni dei democratici e degli austriaci nel dettare le condizioni per la firma della pace dopo l’armistizio del 1848, Carlo Alberto, pur con l’esercito a pezzi, decide di riprendere la guerra contro l’Austria.
- La Camera dei Deputati Subalpina.
È un'ampia aula rotonda realizzata nel '600 da Guarino Guarini che venne utilizzata fino al 1830 come sala delle feste dai principi di Carignano.
In seguito fu destinata a pubblici uffici e vi si riunì il Parlamento Subalpino.
I MOBILI ORIGINALI e la ricostruzione fedele della camera in cui morı̀ CARLO ALBERTO a Oporto nel 1849.
Antico telaio per tessere il Tricolore.
Simbolicamente i tanti fili che formano il tricolore tessuto dal TELAIO al centro della sala evocano l'azione patriottica di tanti elementi di MOLTEPLICI PROVENIENZE.
Garibaldi a cavallo simboleggia il MITO DEL CONDOTTIERO e ricorda l'enorme popolarità dell'impresa dei Mille.
La “Carrozza diplomatica di Cavour”.
Tra i ritratti di illustri personaggi quello di Cavour .
Usciamo sulla Piazza Carlo Alberto una delle storiche piazze, situata sul retro di Palazzo Carignano,
La grande statua equestre di Carlo Alberto. Il sovrano guarda verso l'ingresso ottocentesco del palazzo Carignano, brandendo in aria una spada.
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