Cucina..non tutto il servito è opera mia..

Con un sorso di Vernaccia..anche lo Strudel diventa Sardo!!
 Il mio strudel alle mele.
 Il mio strudel alle mele è un dolce irresistibile.. un classico dolce della tradizione sudtirolese a base di una sottile sfoglia e un ripieno di mele, uvetta, pinoli, aromatizzato alla cannella.
 
Per la pasta: 
 160 gr di farina’00 - 50 gr di acqua - 1 uovo intero - 
1 cucchiaio di olio di semi  -  un pizzico di sale.
 
 Per il ripieno:     
3 mele - 3 cucchiai di zucchero - 50 gr di uvetta - 40 gr di pinoli - 3 cucchiai di liquore - succo di 1 limone piccolo - 
1 cucchiaino circa di cannella in polvere -  50 gr di burro fuso.
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Sbucciare le mele e tagliarle a cubetti piccolissimi. Innaffiarle con il succo di limone.  Sciogliere il burro,  aggiungere le mele, i pinoli, l’uvetta, la cannella e lo zucchero, lasciare riposare il ripieno per 30 minuti, affinché tutti i sapori si amalgamino.
Adagiare all’interno dello strudel il ripieno, facendo attenzione a lasciare libere le estremità lunghe del rettangolo di pasta. Ripiegare sul ripieno i due estremi sotto e sopra e poi richiudere sopra i due estremi laterali. Aiutandosi con la carta forno arrotolare lo strudel su se stesso.
 
 Mescolare la farina con il sale, formare una fontana e unire al centro l’uovo. Cominciare ad impastare aggiungendo progressivamente acqua tiepida e olio, fino a che l’impasto non assumerà elasticità e consistenza. 
Formare una palla, coprirla con la pellicola trasparente e lasciarla riposare per un’ora.

 Adagiare all’interno dello strudel il ripieno di mele, uvetta e pinoli, facendo attenzione a lasciare libere le estremità lunghe del rettangolo di pasta. Aiutandovi con la carta forno arrotolare lo strudel su se stesso. Tagliare l’eccesso di pasta ai lati e sigillarlo bene.

Cuocere in forno già ben caldo a 180° per circa 20 minuti, poi abbassare la temperatura a 170° e proseguire per ancora 30 minuti. Lo strudel è pronto quando si crea la crosticina dorata in superficie.


                                                                 
Spolverare di zucchero a velo .
 
dopo..

prima..
prima..
dopo..






prima..

dopo..






prima..

dopo..



prima..

prima..

dopo..




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2013
Da un paio di anni il nostro amico Maurizio ci regala delle deliziose zucchine spinose!
La prima volta che le ho viste ho detto: che strana cosa sono queste? 
Il suo nome è Chayote (Sechium edule) originaria del Sud America e coltivata nei paesi dell'area costiera del continente e nelle isole. 
In Sardegna è chiamata comunemente zucchina spinosa, patata spinosa, zucca centenaria, melanzana spinosa o melanzana americana. E' verde scuro (quando è acerba) giallognola o bianca (quando è matura e dunque commestibile). E' usata in cucina come una normale zucchina, di solito è condita come un'insalata, si può aggiungere a zuppe o a minestroni. Io quasi sempre uso tagliare le zucchine a julienne (sottilissime), in una ciotola sbatto leggermente un uovo vi unisco le zucchine e la farina con un pizzico di lievito e pochissimo sale. Metto l' olio abbondante in una padella lo porto a temperatura e, con un cucchiaio, formo delle frittelle. Quando sono dorate le scolo. E..una tira l'altra!
 
Qui di seguito una ricetta che mi è piaciuta per la sua semplicità:

SUFFLE’  (x 2 zucchine)

150 gr di zucchine
1 uovo
3 cucchiai di latte
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio d’olio d'oliva
4/5 cucchiai circa di farina
sale

Tagliare le zucchine a fette e cuocere a vapore, per 10 minuti circa.
Intanto preparare la pastella con l’uovo, il latte e l’olio mescolando tutto con una frusta per ottenere un composto omogeneo, aggiungere via via farina e parmigiano regolando la consistenza. Regolare di sale e scaldare il forno a 180°.
Disporre le fette di zucchina nel contenitore, salare e aggiungere la pastella sopra, non importa se qualche fetta non sarà del tutto coperta.
Cuocere in forno a 180° per 30 minuti fino a che non si sarà formata la crosticina dorata.
                                                                                                                           Lucia









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