Il deserto orientale della Giordania si estende per centinaia di chilometri a est di Amman.
Oggi rappresenta una delle aree meno accoglienti e popolate del paese, ma durante il periodo della dinastia Omayyade si trattava di una zona di terreni fertili e molto ambita dai califfi di Damasco che, in cerca di un po’ di sollievo dalla vita cittadina, la scelsero per costruirvi palazzine di caccia, caravanserragli e fattorie. Queste costruzioni furono poi definite “castelli del deserto” e sono tra gli edifici più antichi e affascinanti di tutto il paese.
Ajloun عجلون
Il Castello di Ajloun sorge su una collina, un’ottima posizione panoramica rispetto alla campagna circostante e ai tre maggiori torrenti (wadi) che scendono verso la valle del Giordano.
Secondo la leggenda qui sorse un eremo cristiano abitato da un monaco di nome Ajlon che, nel pieno delle Crociate, cadde in rovina.
In seguito un generale arabo vi costruì una fortezza, con l’obiettivo di limitare la mira espansionistica dei crociati e di difendere le miniere di ferro della zona dalla locale e litigiosa tribù.
Sempre secondo la leggenda, questo generale arabo tese una trappola agli sceicchi del clan: li invitò ad un banchetto al castello e li rinchiuse nelle segrete.
Il castello è circondato da un ampio fossato e aveva un ponte levatoio oggi sostituito da una passerella, che conduce all'ingresso. I corridoi sono muniti di feritoie.
La fortezza fu in gran parte distrutta durante l'incursione mongola del 1260, per poi essere successivamente ricostruita in sultano mamelucco. Fu poi abbandonata all'inizio del XVII secolo e riscoperta nel 1812, ma fu restaurata solo negli anni 1960 del secolo scorso.
I corridoi del castello sono muniti di feritoie.
Scalinata interna.
In una delle sale ci sono delle palle di cannone che venivano utilizzate per caricare le catapulte per difendere la fortezza in caso di assedio.
Salendo sulla torre si può ammirare il bel paesaggio collinare circostante.
Nel museo allestito al suo interno si trovano dei reperti risalenti a varie epoche, e pavimento a mosaico originali del castello di Ajloun.
Pavimenti a mosaico originali del castello di Ajloun.
2 Qasr-Shobak قلعة الشوبك
Lungo la strada che collega la città di Madaba al Castello di Shobak, abbiamo incontrato l’hotel più piccolo al mondo, un vecchio Maggiolino Volkswagen in mezzo al deserto giordano, convertito a tutti gli effetti in un albergo.
Mohammed Al-Malahim, il proprietario, ha trasformato il suo vecchio maggiolino Volkswagen in un hotel davvero originale.
L’interno dell'auto è stato completamente rimosso e sul pianale è stato poggiato un materasso, un minifrigo, una piccola TV e una connessione wi-fi. (Per il resto c’è una tenda beduina, dove gli ospiti possono fare il check-in, la colazione o andare in bagno).
Il maggiolino Volkswagen si trova proprio ai piedi delle rovine di Shobak, il castello crociato edificato nel 1115 dal re Baldovino I di Gerusalemme lungo le rotte dei pellegrini e delle carovane che si muovevano dalla Siria verso l’Arabia.
Il Castello di Shobak si trova in cima alla collina che domina tutto il Wadi Araba (la valle di Araba). Venne costruito dai Crociati (e ampliato dai mamelucchi) che volevano controllare le rotte commerciali tra l'Egitto e la Siria.
Ha resistito circa 70 anni ai Musulmani finché Saladino stesso lo conquistò dopo un anno e mezzo d'assedio.
Poco rimane delle originarie fortificazioni crociate, i resti più significativi delle parti crociate del castello sono i resti di una cortina muraria che correva all'interno delle successive aggiunte musulmane e di due cappelle.
Secoli fa, i Crociati impiegarono circa vent'anni per erigere l'imponente castello. Una volta terminato, nel 1161, è diventato la residenza dei sovrani della Transgiordania, considerato allora il più importante feudo del regno dei Crociati, grazie ai proventi delle tasse.
Il castello è lungo 220 metri, largo 125 metri a nord e 40 a sud dove una stretta valle, resa ancora più profonda da un fossato, lo separa dall'alta collina adiacente, un tempo postazione ideale per l'artiglieria di Saladino.
Il Castello di Ajloun, in Giordania, fu fatto costruire da uno dei generali di Saladino nel 1184 d.C. per controllare le miniere di ferro locali e scongiurare l’invasione da parte dei Franchi.
L’importanza strategica di questo luogo era dovuta al fatto che qui, un tempo, transitavano sia merci che viaggiatori diretti alla Valle del Giordano ed in Siria.
Il complesso si presenta sotto forma di rovine affascinanti, splendide e trasudanti storia.
L’edificio è stato più volte ristrutturato negli ultimi decenni e i lavori procedono con il recupero di molte aree non ancora visitabili.
Il Castello di Ajlun divenne un importante raccordo nella catena di difesa contro i Crociati che, per decenni, tentarono invano di espugnarne le mura ed il villaggio circostante.
Durante la visita, si incontrano una serie di cunicoli scuri, passaggi coperti dalle imponenti volte e torri in rovina affacciate su paesaggi mozzafiato.
Durante la visita, si incontrano scale, stanze enormi in cui l’unica luce arriva da strette feritoie e scalette nascoste che portano sulla sommità di terrazze.
Le torri e le mura sono decorate con iscrizioni scolpite risalenti ai lavori di ristrutturazione mamelucchi del XIV secolo. Le mura esterne e le torri sono attribuite al mecenatismo del sultano mamelucco Lajin.
Il Castello di Ajloun, pur essendo ormai in rovina, rappresenta uno degli esempi meglio conservati dell’architettura militare arabo-islamica del periodo medievale.
3 Qasr al-Kharāna قصر حرّانة
Il Castello di Kharana fu costruito per essere il palazzo del "principe dei beduini"
Un palazzo fortificato, sito nel deserto della Giordania, a circa 60 km a SE di Amman.
Fu costruito per il controllo del territorio e dei punti d'acqua ma che funzionò anche come residenza estiva e di caccia di vari califfi omayyadi.
L'edificio ha 60 stanze su due livelli disposte attorno ad un cortile centrale
Nella sala del trono del castello l'architetto lasciò un'iscrizione nella quale diceva che aveva costruito il palazzo nel 710 per ordine del califfo al-Walid I
Il sistema strutturale del castello è costituito da archi trasversali che sostengono volte a botte.
Gli archi non sono collegati al muro portante, ma poggiano su bracci portanti.
Molte stanze hanno piccole feritoie per la luce e la ventilazione.
Alcuni ambienti sono decorati con lesene, medaglioni e nicchie cieche rifinite in stucco .
Alcuni ambienti sono decorati con medaglioni e nicchie cieche rifinite in stucco .
4 QUSAYR AMRA ﻗﺼﻴﺮ عمرة
Qusayr 'Amra è un magnifico stabilimento balneare situato nella badiya (steppa) orientale della Giordania, 50 miglia a est di Amman.
Fu costruito da un principe omayyade molto probabilmente tra il 730 e il 743 d.C. e presenta un ampio ciclo di dipinti murali, una testimonianza eccezionale e unica dell'arte islamica primitiva. Nel 1985 il sito è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale.
L'edificio venne eretto all'inizio dell'VIII secolo dal califfo omayyade al-WalÄ«d I, agli inizi del suo dominio su questa regione. Il palazzo è uno dei primi esempi di arte e di architettura islamica.
Il palazzo è l’unico ad essere incluso nel patrimonio mondiale dell’UNESCO, grazie al suo eccezionale stato di conservazione e agli affreschi originali presenti al suo interno.
Il Castello di Amra è conosciuto per le sue pitture, raffiguranti soprattutto donne nude o seminude intente a fare il bagno
Il ciclo pittorico è infatti una rara testimonianza delle origini dell’arte islamica, essendo finora l’unico con una datazione così antica e così ben conservato.
La sala dal tetto a cupola, è il calidarium, la sala del vapore, decorata da affreschi sulle costellazioni. A fianco si trova la fornace che si occupava di riscaldare l’acqua del vicino Wadi Butm.
Il palazzo, che veniva utilizzato come ritiro dal califfo o dai suoi familiari per diletto o praticare attività sportive, è decorato da affreschi rappresentanti scene di caccia (principalmente di mammiferi ora estinti in tutto il Vicino Oriente, frutti e nudi femminili.
Dipinto sul soffitto emisferico del caldarium (bagno caldo). Raffigurante lo zodiaco, è la più antica rappresentazione di questo tipo su una superficie tutt’altro che piatta.
un complesso termale e strutture idrauliche, come un pozzo dotato di ruota ad acqua per il rifornimento idrico della casa e dei terreni.
Accanto al pozzo profondo 36 m che riforniva d’acqua l’hammam c’è una saqiyah, un dispositivo azionato da un asino che si muove in cerchio ben restaurata, che mostra come l’acqua veniva attinta dal pozzo e convogliata in un serbatoio e utilizzata per l’hammam oppure venduta alle carovane di passaggio.
5 QASR AL-AZRAQ قصر الأزرق
Qasr al-Azraq è una grande fortezza situata, nell'est della Giordania.
Qasr al-Azraq è uno dei castelli del deserto, ubicato nelle vicinanze della città di Azraq, circa a 100 km. da Amman.
Essa assunse la forma attuale dopo una vasta ristrutturazione ed espansione realizzata dagli Ayyubidi nel XIII secolo, utilizzando la pietra di una locale cava basalto che rende il castello più scuro rispetto alla maggior parte degli altri edifici della zona.
Più tardi, sarebbe stato utilizzato dalle forze armate dell'Impero ottomano durante il periodo in cui esso governò quell'area. Durante la rivolta araba, T.E. Lawrence fu ivi attivo nel 1917-18, un'esperienza che ha scritto nel suo libro I sette pilastri della saggezza.
Gli antichi romani furono i primi a fare un uso militare di questo sito, che chiamavano Basie, e successivamente al suo centro venne edificata una moschea. Le mura perimetrali racchiudono un ampio cortile centrale al centro del quale è situata una piccola moschea che risale ai tempi degli Omayyadi.
Il castello è costruito con la locale pietra nera basaltica e ha una forma pressoché quadrata, con circa 80 metri di lato.
Anche se molto pesante, una tonnellata per ciascuna delle ante del cancello principale, tre tonnellate per anta le altre, queste porte di pietra possono facilmente essere spostate, grazie alla straordinaria e precisa capacità edificatoria dei romani.
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